Crisi dei brevetti in Italia, che nel 2008 non si mostra più un paese di inventori, almeno stando agli ultimi dati dell’Ufficio italiano brevetti e marchi, che registra un calo di richieste per depositi alle Camere di Commercio nazionali del 7,11%, confermando un trend già osservato nel 2007 (-3,2%).
A livello nazionale, la più “creativa” si è mostrata la città di Bologna, con 85,99 brevetti ogni 100.000 abitanti.
Sul podio anche Macerata con 78,93 brevetti su 100.000 abitanti e Milano (63,71) – ques’ultima detiene la palma d’oro per il numero totale di brevetti depositati: 2.362 – seguono nell’ordine Udine (51,09), Modena (49,19), Torino (48,48), Padova (42,27), Vicenza (36,69), Pisa (33,47) e Firenze (25,36).
Praticamente nulle le invenzioni delle provincie di Aosta (0), Isernia (0) Agrigento (0,44), Matera (0,49), Sondrio (0,55), Vercelli (0,56), Messina (0,76), Potenza (0,77), Avellino (0,88) e Nuoro (1,24)
Più produttivo quindi il Nord, con l’84% delle domande di brevetto contro l’11,62% del centro ed il 4,38% di Sud e le Isole.
Prendendo in considerazione i settori, il più gettonato dagli inventori “Made in Italy”, con il 28% delle registrazioni nel 2008, è stato quello delle tecniche industriali e dei trasporti (movimentazione, imballaggio e immagazzinaggio), seguito dalle scoperte nell’area meccanica, dell’illuminazione e del riscaldamento (15%) e dalle scienze medica e della veterinaria (8%).
Fanalino di coda il settore dell’elettronica e dell’informatica, cono solo 25 le invenzioni depositate nel 2008 contenenti la parola digitale nel titolo.