È il caso di dirlo: la crisi finanziaria non risparmia nessuno. Anche i big del Web e IT mostrano i primi segni di cedimento, in termini di bilancio e di tagli alle risorse umane. Meni utili, meno dipendenti? A quanto pare sì.
Da Microsoft arrivano notizie di tagli progressivi al personale, fino ad un tetto massimo di 5.000 posti di lavoro, ovvero il 5% del totale.
La casa di Redmond ci aveva abituato ad un politica inversa, fatta di acquisizioni e licenziamenti limitati. Nel comunicato del CEO, si spiega che i tagli dei costi già effettuati non hanno permesso di bilanciare la diminuzione delle vendite 2008. Pertanto le prime esclusioni partiranno subito e proseguiranno fino al 2010.
Anche Google e Yahoo! vivono la crisi.
Yahoo!, invece, ha registrato una discesa degli utili nell’ultimo trimestre 2008 e una pari sconfitta in termini di valore per azione (utili di 382 mln di dollari, il 68% in meno rispetto al 2007). Ma cerca almeno di aiutare i dipendenti con un programma che consente la vendita delle proprie stock-options su un mercato permanente delle stock option aziendali.
Il secondo con la prima decisione presa dal nuovo CEO, Carol Bartz, che blocca di fatto l’aumento degli stipendi di oltre 14mila dipendenti. Nello specifico questa iniziativa è analoga a quella del produttore di chip AMD, che recentemente ha dichiarato la necessità di bloccare almeno momentaneamente il valore dei salari.
Unica ventata di freschezza arriva da Microsoft Italia, per voce dell’Amministratore Delegato, Pietro Scott Jovane. Secondo dichiarazioni rilasciate a TechPro, « la crisi non è così incisiva come sembra» e le Pmi, core business di Microsoft Italia, continuano ad acquistare e utilizzare i prodotti Microsoft!