Secondo una nota divulgata dal Confartigianato, saranno proprio le piccole imprese a risentire maggiormente degli aumenti delle tariffe dell’energia elettrica resi recentemente noti dall’Autorità per l’Energia, che ha aperto il nuovo anno con un rincaro del prezzo dell’energia pari al 3,4%. In base alle prime valutazioni effettuate, il 90,8% delle piccole imprese che operano sul mercato tutelato e la cui bolletta elettrica ammonta complessivamente a 9 miliardi di euro l’anno, si vedranno infatti costrette a sborsare 340 milioni di euro in più su base annua.
Secondo il il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini, «si tratta dell’ennesimo rincaro che rende insostenibile la situazione dei piccoli imprenditori», i quali già attualmente pagano per l’energia elettrica il prezzo più alto d’Europa, superiore del 52,6% rispetto alla media dei Paesi Ue. Inoltre, quest’ultimi risultano ulteriormente penalizzati dal nuovo meccanismo delle tariffe biorarie, che colpisce in particolar modo i consumi delle attività produttive svolte durante il giorno.
Per Guerrini, porre rimedio alla situazione è possibile, occorre però intervenire subito e con decisione, liberalizzando l’offerta del mercato dell’energia, utilizzando fonti alternative e rimodulando la tassazione dei consumi dell’elettricità, fattore che attualmente pesa per il 25,4% sulla bolletta delle piccole imprese.