Quando si presenta un problema complesso, la soluzione migliore è spesso quella più semplice e immediata: per affrontare la crisi economica e risolvere le esigenze di risparmio aziendale – salvaguardando l’Ambiente e migliorando la qualità della vita e quindi la produttività dei dipendenti – la solzuione più ovvia è ricorrere al telelavoro.
Fino ad oggi immaturo in Italia e scarsamente adottato da aziende pubbliche (troppo poco 2.0) e private (troppo poco tecnologiche), il telelavoro potrebbe oggi prendersi una bella rivincita dimostrando che “volere è potere”. Soprattutto perchè la congiuntura negativa spinge a cercare strategie alternative, in primis quelle che fanno risparmiare su consumi e costi come come le tecnologie verdi.
Vantaggi per tutti
Ostacoli pratici non ce ne sono: il telelavoro è solidamente regolato da specifica normativa e rende:
- i dipendenti liberi da limitazioni e confini fisico-logistici imposti dall’ufficio: più flessibili e quindi meno stanchi e più produttivi.
- le aziende libere dall’obbligo di dotare i dipendenti di costose attrezzature e postazioni: più flessibili e quindi con meno costi di gestione da dedicare a sedi logistiche, equipaggiamenti per tutti e fornitura di ristoro per i lavoratori.
Il tutto, con l’ausilio di strumenti informatici e attrezzature telematiche di cui dotarsi in luogo diverso dai locali aziendali, prevalentemente a casa. E in genere a carico degli stessi lavoratori, ben felici di usare il proprio pc e connessione ma di non dover passare fino a 3 ore in media al giorno per gli spostamenti pendolari.
Di fatto, poi, per essere pienamente responsabili sul lavoro non è certo necessario trovarsi entro certi orari o in un luogo specifico. L’importante è produrre il risultato atteso.
Falsi miti
Per convincersi che con il telelavoro c’è solo da guadagnare, le Pmi devono per prima cosa procedere a sfatare i luoghi comuni
Il telelavoro può anche non svolgersi nel canonico “orario d ‘ ufficio”: l’importante è il risultato finale in accordo alle esigenze del lavoro stesso, e le otto ore standard possono essere distribuite nella giornata in modo diverso da come sono imposte in ufficio.
La produttività non cala restando a casa bensì aumenta, grazie al minore stress e stanchezza dovuti agli spostamenti e alla riduzione drastica di pause e interazioni non necessarie, che interrompono le attività.
Telelavoro non significa “solo da casa” o “mai in ufficio” ma che l’attività lavorativa può essere svolta nel luogo più opportuno in funzione dell’attività. Basta una connessione, gli strumenti adatti e la comodità di raggiungere la sede prescelta con pochi spostamenti.
Verso la fine degli anni ’90, erano sorti i primi centri per il telelavoro, soluzioni intermedie fra ufficio e casa: edifici attrezzati con postazioni sicure e affidabili, raggiungibili con comodità. Purtroppo non sono decollati per la mancanza di incentivi statali alle aziende, per modelli di business di alcune tipologie di telelavoro (telemarketing e call-center distribuito) che prevedevano solo l’opzione “da casa” e per ,l’oggettiva disponibilità di banda larga per utenza domestica a costi contenuti.
Taglio dei consumi
Che il telelavoro preservi l’Ambiente è ovvio: lavorando da casa si abbatte del 98% il consumo procapite di CO2. Secondo studi WWF, se fosse applicato su grande scala (assieme alla teleconferenza al posto delle trasferte lavorative), nel 2030 se ne risparmierebbe un miliardo di tonnellate.
Non meno interessanti, però, sono i dati forniti da Sun Microsystem che ha calcolato l ‘ entità del risparmio economico per l’azienda, nonchè per il lavoratore e il pianeta: lavorare da casa per due giorni a settimana garantisce 1500 euro l’anno di risparmio (costi d’ufficio: riscaldamento, illuminazione, condizionamento aria, ecc.) e circa 2 settimane e mezzo di tempo, normalmente utilizzato solo nel tragitto lavorativo.
Ancor più significativi i dati sul consumo elettrico procapite, doppi in ufficio (130 watt) rispetto alle attività svolte da casa (64 watt).
Dai dati Sun emergono anche proposte innovative per introdurre in azienda il telelavoro: ad esempio, se abbinato alla settimana lavorativa di 4 giorni, aumenta la produttività perché responsabilizza i lavoratori e li rende più efficienti.
La Canadian Telework Association (CTA) ha invece stimato un risparmio di 2000 dollari l ‘ anno ogni tre telelavoratori e ha pubblicato diversi report con statistiche aggiornate sulla diffusione ed entità dei risparmi per le aziende americane ed europee.
Green IT e telelavoro
Anche la Commissione Europea ha recentemente raccomandato telelavoro e IT verde per contribuire alla causa dell’eco-sostenibilità della produzione industriale e imprenditoriale. Di fatto, oggi le aziende e i telelavoratori possono avvalersi di soluzioni tecnologiche economiche ed ecocompatibili.
Stampa ecologica: per dimenticare le montagne di carta in azienda e le spese a carico del dipendente da casa, molte aziende propongono ggi soluzioni verdi. Il gruppo Ricoh, ad esempio, propone il servizio integrato di stampa e gestione elettronica del documento Pay-Per-Page-Green, con modalità “pay-per-use” che adebbita le sole pagine effettivamente prodotte.
Strumenti abilitanti: a supporto del telelavoratore esisitono numerosi strumenti per risparmiare, suggeriti anche nel Dossier della Fondazione per lo sviluppo sostenibile Green computing: l’efficienza energetica nel mondo informatico, scritto da Pierluigi Adami che, nel descrivere tutte le azioni che si possono intraprendere nell ‘ ambito dell’Informatica sostenibile, elenca anche quelle orientate al Telelavoro: teleconferenza, teleformazione e software collaborativi che permettono di lavorare assieme a distanza, discutere in audio e video, condividendo file e documenti.
Altro esempio di software abilitante è Videocopen, soluzione open source per la videoconferenza e la formazione a distanza (sviluppato interamente in macromedia flash), che permette di condividere: chat testuali, video/audio, slide di testo, lavagna, note, presentazioni swf. immagini jpg e file. Unici requisiti, pc dotato di casse, microfono e connessione veloce a internet.
Ovviamente, la condivisione distribuita è garantita anche da diverse risorse web di social network. che offrono le proprie funzionalità gratuitamente. In realtà, questa opzione è meno gradita alle aziende che vedono nella piena sicurezza delle informazioni scambiate l’unico vero prerequisito fondamentale del telelavoro.
E forse questa caratteristica di segretezza è ancora oggi l’unico vero freno alla piena diffusione del telelavoro. Però anche qui la tecnologia presenta un asso nella manica: Sonicwall propone una soluzione che garantisce un accesso sicuro a reti, applicazioni e dati aziendali.
SonicWALL Clean VPN combina tecnologie di SSL (Secure Socket LAyer), VPN (Virtual Private Network) e UTM (Unified Threat Management) di prossima generazione, al fine di implementare tutte le opportune policy di accesso, granulari fino al livello applicativo e le funzionalità di ispezione dettagliata di tutto il traffico generato ottimizzando la sicurezza. Ora le aziende non hanno più scuse!