Per comunicare con clienti, parnter e colleghi, negli uffici e nelle aziende si usano sempre di più i social media e gli strumenti collaborativi: vanno per la maggiore anche tra le Pmi, ma con scarsa attenzione sul versante sicurezza: a confermare questo trend l’ultimo rapporto di Panda Security, il 1° Report Annuale sui Rischi dei Social Media per le Pmi.
Protagonisti negli ultimi tempi sono i social network: il 78% delle aziende li utilizza per incrementare i servizi offerti, promuovere iniziative di marketing, mantenere e rafforzare le relazioni con gli attuali clienti o entrare in contatto con nuovi e potenziali.
Molto impegnate a restare al passo con i tempi dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, le imprese non si dimostrano però altrettanto attente nel determinare le strategie aziendali relative ai social media e le relative policy di sicurezza.
Ad essere trascurate sono soprattutto le direttive da seguire in relazione ad autenticazione e privacy.
Facebook è riconosciuto come il principale (71,6%) veicolo di infezioni di malware e di violazioni della privacy (73,2%). Segue il canale per la condivisione dei video, YouTube, al quale si attribuisce il 41,2% degli attacchi malware, e poi Twitter, responsabile del 51% delle violazioni della privacy.
Non mancano aziende che hanno subito delle perdite finanziarie in seguito a questo tipo di problemi. Queste hanno dichiarato che Facebook è stato il sito più sfruttato (62%), collocano poi al secondo posto Twitter (38%), a seguire YouTube (24%) e LinkedIn (11%).
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