Dopo un lungo periodo in cui, a causa della ristagnante recessione dell’economia, numerose aziende avevano deciso di sospendere l’acquisto di nuove tecnologie, le aziende sono finalmente tornate ad investire in informatica: una buona notizia non solamente per l’intero comparto, ma soprattutto per l’innovazione.
Secondo le ultime stime IDC, il mercato mondiale dei personal computer ha visto nel secondo trimestre 2010 un incremento di 22,4 punti percentuali, con 81,5 milioni di computer venduti. In prima posizione HP, con il 25% del mercato, seguita da Dell (24%), Acer (11%), Apple (8,8%) e Toshiba (8,5%).
Nonostante sempre più aziende siano disposte a rinnovare il loro parco tecnologico, secondo IDC non si assisterà comunque ad una vera e propria impennata nelle richieste di personal computer nel corso dei prossimi mesi: la crescente potenza di elaborazione delle moderne CPU ha infatti reso meno forte l’esigenza di computer più potenti in ambito business. Come risultato, sempre più compagnie restano sempre più a lungo ancorate alle vecchie macchine, decidendo di compiere un aggiornamento solo in caso di vera necessità.
A fungere da cartina di tornasole per lo stato di benessere del comparto è anche Intel, che ha ieri mostrato un fatturato da record per quanto riguarda il secondo trimestre 2010, pari a 10,8 miliardi di dollari, +34% rispetto all’anno precedente. Un risultato notevole, ottenuto in buona parte proprio grazie alla crescente richiesta di microprocessori da parte della produzione dedicata ai clienti aziendali.