La velocità di risposta di un sito web è tra gli elementi che determinano la qualità del servizio. Per questo, le aziende che promuovono online la propria attività, o gestiscono una piattaforma di e-commerce, dovrebbero tenere in considerazione le prestazioni della pagina stessa.
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A confermarlo è una nuova ricerca – condotta a livello mondiale da Vanson Bourne e commissionata da Borland (Micro Focus) – sui tempi di risposta del sito.
Ritardi anche minimi nel caricamento della pagina incidono pesantemente sul grado di soddisfazione del cliente, quantificabile attraverso il numero di pagine visitate e i tassi di conversione e di abbandono del sito.
Ben l’80% delle aziende è a rischio di insoddisfazione, e quindi abbandono visto che la maggioranza degli utenti afferma di essere disposto ad aspettare solo pochissimi secondi il caricamento di una pagina, prima di abbandonarla.
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In più l’88% dei navigatori difficilmente tornerà a visitare lo stesso sito dopo averne sperimentati i lunghi tempi di attesa, mettendo a rischio la reputazione dell’azienda.
In generale, anche le aziende dimostrano di sapere quanto questi fattori incidano sulla soddisfazione del cliente, il 32% non monitora le performance del proprio sito aziendale. Il 26% dei CIO intervistati non sa quali sono i tempi di risposta del sito aziendale, anche se questo offre servizi molto sensibili al fattore tempistica, come acquisti e transazioni online.
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In più il 72% degli intervistati dichiara di non essere tempestivamente informato riguardo alle problematiche del sito; l’80% non è in grado di risolvere eventuali problematiche evidenziate relativamente al proprio sito (percentuale che sale al 90% nel settore dei media/intrattenimento e all’87% in quello dei servizi finanziari).
Per non parlare dell’importanza dei tempi di risposta delle applicazioni web da Mobile dove la velocità del sito è fondamentale: il 34% dei CIO ammette di non tenere in considerazione i tempi di upload del sito da dispositivi mobili e il 36% non effettua controlli sulla velocità delle applicazioni da mobile.
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Se i CIO che non tengono sotto controllo il proprio sito sono numerosi lo sono ancora di più quelli che non tengono in considerazione eventuali picchi di traffico (derivanti ad esempio da particolari promozioni o periodi dell’anno) e non effettuano alcun testing o simulazioni di performance del sito (44%).
La ricerca evidenzia inoltre una certa mancanza di comunicazione tra marketing e reparto IT: la maggioranza dei CIO non ha alcuna conoscenza delle promozioni marketing (69%) o di specifiche attività di lancio (73%) e non hanno quindi non ha la possibilità di calibrare le prestazioni del sito.