L ’ultima Consumer insight survey effettuata da Ovum tra undicimila consumatori di 11 Paesi sottolinea la tendenza da parte degli utenti internet di rivelare sempre meno dettagli per tenere nascoste identità e abitudini. Un atteggiamento che va in contrasto con le più recenti strategie di Behavioural Marketing che puntano al targeted advertising, ritagliato sulle caratteristiche del consumatore.
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A dimostrazione di quanto le aziende stiano puntando su pubblicità mirata e marketing personalizzato, c’è l’ultimo accordo tra Yahoo! e Google, stretto recentemente proprio per potenziare la possibilità per le imprese di proporre un advertising contestuale.
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Ma agli utenti tutto questo sembra piacere poco e, temendo che le informazioni vengano utilizzate per scopi non leciti e non solo per operazioni di marketing, tendono a tutelare la propria privacy.
Solo il 14% del campione ha fiducia nell’onestà delle aziende che usano i dati della Rete e ben il 68% dichiara di utilizzare le funzionalità dei browser anti-tracciamento.
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Un dato interessante per tutte quelle aziende che si affidano alle analisi dei dati dei clienti o dei potenziali tali, per mettere a punto le proprie strategie di Advertising e CRM.
Perché le aziende possano sfruttare il vantaggio competitivo del marketing online è necessario riconquistare la fiducia degli utenti di Internet, soprattutto migliorando la trasparenza della raccolta dei dati e del loro utilizzo.
“E’ molto importante che i responsabili del trattamento dei dati abbiano un differente approccio verso il problema e investano in tool che li aiutino a capire il profilo dei consumatori che oggi hanno questo atteggiamento negativo e che domani potrebbero diventare degli utenti invisibili” spiegano gli analisti Ovum.