Rapporto IEM su Comunicazione digitale: creatività, driver della ripresa

di Alessandra Gualtieri

18 Dicembre 2009 10:30

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Il XII Rapporto IEM sulla Comunicazione in Italia evidenzia le difficoltà di un settore in cui solo la creatività e l'innovazione tecnologica possono fungere da volano per traghettare il mercato fuori dalla crisi

L’industria della Comunicazione in Italia nel 2009 segnerà a fine anno un drastico -5%, dopo un 2008 di stagnazione e privo di slanci. È il primo dato di sintesi del XII Rapporto IEM (Fondazione Rosselli) sulla Comunicazione, “La creazione di contenuti
nel mercato italiano dei media”, presentato ieri.

Quest’anno, il VII Summit sull’Industria della Comunicazione in Italia focalizza sul Digitale e incorona la creatività (contenuti, design, fruizione, promozione, distribuzione), come volano della ripresa economica.

L’ICT soffre ma la domanda tiene, così come la spesa dei consumatori: un buon segnale che invita a investire nel settore, per recuperare il gap di fatturato nell’Advertising.

Nel 2008, «i mezzi a contenuto editoriale – il segmento più vitale degli ultimi anni – mostrano per la prima volta una battuta di arresto(-0,3%)… Di questi, la componente spesa diretta dei consumatori è però continuata a crescere (+0,2%), anche se i ricavi pubblicitari sono scesi dell’1,2%», si legge nel report.

Di fatto, a reggere alla crisi sono stati proprio i mezzi di comunicazione pubblicitaria (annuari, affissioni), che crescono: +1,4% a 13,3 miliardi.

Il boom lo ha fatto il mercato dei Videogiochi (+21%), con buone performance anche per la TV (+3,6%). Il driver? La creatività che adotta un modello vincente integrando innovazione di prodotto e distribuzione multipiattaforma.

Le stime 2009 sul fatturato complessivo sono ulteriormente al ribasso per l’industria della comunicazione: -4,9%.

Continueranno a tenere settori già in salute come i Videogame (+7,5%) e Pay TV (+6,5%), mentre è ancora crisi per l’ICTInformatica (-9%), TLC fisse (-4,4%), TLC Mobili (B) – e la Pubblicità su Stampa (-21% quotidiani e -30% periodici), oltre che la Radio (-17%).