I dati della ricerca comScore “Natural Born Clickers” sul comportamento degli utenti Web nei confronti dei banner pubblicitari hanno svelato come solo il 16% degli utenti vi clicchi almeno una volta al mese, con un esiguo 8% responsabile dell’85% dei click sui messaggi pubblicitari.
Il dato diviene ancora più significativo se confrontando con i risultati 2007: il numero di utenti attivi su banner & Co. è praticamente dimezzato, passando dal 32 al 16%.
Il popolo dei, quindi, “cliccatori” sarebbe oggi rappresentato da una piccola minoranza di navigatori, nonostante le campagne pubblicitarie continuino a non temere il nuovo trend, che però interessa l’84% della popolazione Internet.
Un atteggiamento sbagliato, secondo comScore, poiché anche gli annunci che non vengono cliccati possono avere la loro importanza.
Il click-through rate non sarebbe infatti la metrica più appropriata per la valutazione delle performance relative alle campagne pubblicitarie, che dovrebbero invece essere osservate prendendo in considerazione il view through rate.
In effetti, il click sul banner potrebbe non portare risultati in termini di vendite, come dimostrato da comScore. Occorre quindi pensare in maniera differente?
Anziché ricercare le impression sui banner, occorre capire come i messaggi pubblicitari possano comunque, con la loro presenza, influenzare chi li vede, valorizzando al contempo il brand che li espone. Tutto ciò a prescindere dal numero di click.