Nonostante il successo che negli ultimi tempi stanno riscuotendo i social netwrok (117,5 milioni di utenti per MySpace, 115 per Facebook e il boom di Twitter con 17 milioni di visitatori statunitensi) anche in ambito aziendale, i CEO americani non sembrano subirne il fascino.
A rivelarlo è una ricerca condotta da UberCEO.com condotta fra i 100 più importanti ceo americani, dalla quale è emerso che solo 2 di loro ha un blog (Buffet di Berkshire Hathaway e Lafley di Procter&Gamble).
Anche i manager che hanno un account su un social network – 19 hanno un account su Facebook, mentre Twitter risulta essere il meno gettonato – mantengono profili privi di informazioni e contatti.
Un atteggiamento in controtendenza con quanti individuano in network come Twitter il canale marketing del futuro, come applicazione di massa di tipo Web 2.0.
Le motivazioni risiedono nella caratteristica intrinseca di Twitter che consente agli utenti di mandare update del proprio status con brevi messaggi di testo (140 caratteri), mantenendo i contenuti freschi e aggiornati in tempo reale.
Ovviamente questo è uno strumento da associare ad altre iniziative sul Web quali siti e blog, ai quali è in grado di integrarsi grazie a servizi aggiuntivi ed API.
Guardando al futuro dei social netowk in azienda i CEO sono prudenti dunque: anche se tecnologia e comunicazione evolvono – e il Marketing con loro – sono necessari ulteriori metodi per la misurazione del ROI applicata ai social media per capire quando e come investire, e se davvero è il caso di intraprendere questo nuovo tipo di comunicazione pubblicitaria.