Un Google App Store per applicazioni Android: questa la notizia del giorno da Mountain View. Il mercato virtuale di applicazioni premium sarà disponibile nei prossimi giorni ed offrirà soluzioni – sotto i 200 dollari – realizzate dagli sviluppatori e messe in vendita online. Per ora in Usa e Gran Bretagna.
Per acquistare si dovrà utilizzare la piattaforma Google CheckOut, una sorta di PayPal ancora poco nota ai più.
Un segnale “otttimista” dopo la chiusura di Radio Ads, il servizio pubblicitario via radio, sulla scia delle decisioni analoghe toccate in sorte
a Print Ads e a diversi altri servizi online.
Il colosso della ricerca Web venderà il software Radio Automation, nato per automatizzare la programmazione radio, mentre continuerà ad investire in Google Tv Ads e AdSense for streaming audio.
Radio Ads permetteva agli inserzionisti di pianificare gli invesimenti pubblicitari online, senza passare attraverso le agenzie specializzate.
Le motivazioni della chiusura del servizio non risiederebbero però solo nella crisi. La divisione radio, innaugurata nel 2006, era nata grazie all’acquisizione di dMarc Broadcasting per un costo di 102 milioni di dollari. Una spesa che Google in tre anni non è ancora riuscita ad ammortizzare, anche per la sfiducia delle emittenti nei confronti della società di Mountain View, temendo che questa trasformasse il loro business pubblicitario in una commodity.
Un sintomo, tuttavia, che la spesa pubblicitaria stanno convergendo, nonstante una innegabile aria di crisi anche in questo comparto, verso il Web, che garantisce investimenti contenuti, misurabili e ad alto ROI.