Si chiama FPS (Flexible Payments Service) ed è il servizio con cui Amazon lancia la sfida agli altri big dell’e-commerce.
FPS va infatti a competere nell’agguerrita arena che ha visto finora come unico dominatore PayPal di eBay, in tempi recenti affiancato da Checkout, di proprietà di Google.
Questi sistemi di pagamento sono sempre più diffusi tra gli online shopper, che in essi trovano la soluzione al più grande problema connesso al commercio elettronico: la sicurezza. Grazie a questi servizi, l’utente comunica il numero della propria carta di credito a una società di cui può fidarsi (eBay, Google, Amazon) e ne riceve un codice da usare in qualsiasi sito supporti il servizio.
È così possibile effettuare acquisti online anche su siti poco conosciuti, senza dover necessariamente lasciare il proprio numero di carta di credito in giro per la Rete, restando al riparo da eventuali furti. Grazie a questa pratica, i pericoli connessi alle transazioni online sono sempre minori: il furto di codici segreti è addirittura vicino allo 0%.
A differenza dei suoi concorrenti, FPS mostra una natura molto più flessibile e una vocazione orientata ai micro-pagamenti e alla completa personalizzazione. Il sistema di Amazon è infatti programmabile direttamente dagli utenti, in base alle loro specifiche esigenze.
Ci sono dei parametri da settare, con i quali si deciderà il funzionamento del sistema di pagamento, che sarà così calibrato in base alla propria attività. Sarà ad esempio possibile fissare un numero massimo di transazioni effetuabili, o un limite per la cifra da spendere.
Potenzialmente, dunque, FPS potrebbe essere perfetto per i portali delle PMI, permettendo loro di offrire un servizio personalizzato ai propri clienti, tagliato su misura. Non resta che aspettare la fine della fase di testing, ma non c’è dubbio che FPS diventi presto un sistema estremamente diffuso: con circa 70 milioni di clienti, Amazon ha una buona base di partenza…