Ha analizzato 70 società in Italia e 802 a livello globale il Webranking 2015 attribuendo un punteggio da 0 a 100 per valutare tutti gli aspetti della comunicazione corporate. La ricerca, giunta alla 19a edizione a livello europeo e 14a in Italia, misura i fondamentali della comunicazione corporate e finanziaria e l’apertura al dialogo sui canali digitali.
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Webranking Italy 2015
Ad emergere su tutti in questa particolare classifica, tra le imprese italiane, è stata Eni, con un punteggio di 89,1. Al secondo posto troviamo Telecom Italia con 86,6 punti, in ascesa rispetto alla precedente edizione, quando al secondo posto c’era Snam, che quest’anno con 85,9 punti scende in terza posizione:
- Eni 89,1
- Telecom Italia 86,6
- Snam 85,9
- Hera 84,6
- Generali 79,5
- Pirelli 70,4
- Terna 64,2
- Mondadori 63,8
- Edison 63,2
- Prysmian 63,2
Comunicazione d’impresa
Secondo i criteri di valutazione adottati, si può due che le imprese che hanno totalizzato almeno 50 punti su 100 hanno raggiunto la soglia minima di una buona capacità di comunicazione digitale. Quelle che hanno raggiunto tale soglia di sufficienza quest’anno sono aumentate dal 29% al 34%.
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Purtroppo però ancora due società su tre non superano il test a livello italiano e la percentuale delle aziende “bocciate”, ovvero quelle con meno di 30 punti, risulta pari al 30%, il doppio rispetto al dato europeo.
“Il fatto che le società ai primi posti della classica siano simili negli anni e che tutte le neo-quotate entrate per la prima volta in classifica sono state bocciate nel test, dimostra che per arrivare all’eccellenza nella trasparenza è necessario un lungo lavoro sul piano culturale supportato anche dal coinvolgimento del top management.
Webranking Italy Top10”, spiegano gli esperti.
Dal punto di vista della comunicazione d’impresa, le aziende italiane si dimostrano in linea con quelle europee per quanto riguarda le informazioni legate alla presentazione di dati sul proprio passato (come risultati finanziari, performance azionarie, governance), ma più deboli nel presentare una strategia futura. Fermi anche i risultati nelle aree di sostenibilità ed employer branding (carriere), un’occasione persa per mostrare una visione di lungo periodo, secondo il report.
Social media
In aumento il ricorso ai social media da parte delle imprese italiane, le quali tuttavia vi ricorrono meno rispetto alle europee. In più le nostre imprese continuano a mostrare una comunicazione sostanzialmente “push”, utilizzando i, social network principalmente per diffondere i propri contenuti e non per creare un dialogo con i propri stakeholder.
Web
Per quando concerne la presenza sul web, la metta delle imprese italiane ha implementato siti responsive, in sostanziale crescita rispetto allo scorso anno e in linea con l’Europa. Conseguentemente a questa tendenza di è assistito alla graduale spartizione delle app native per contenuti corporate.
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