Lo sviluppo di Internet e delle tecnologie digitali ha aperto a nuove metodi per fare affari: uno dei modelli più comuni punta all’utilizzo del Web per amplificare la promozione delle proprie attività. Uno dei più insoliti, invece, sfrutta proprio questo modello per amplificare la redditività della pubblicità su Internet. Il modello si basa sulla teorizzazione del concetto di compravendita immobiliare applicata al mondo virtuale.
Si chiama Virtual Real Estate ed è il business degli immobili virtuali realizzati mediante siti web appositamente costruiti per essere dati in affitto, come se fossero immobili reali.
Chi li ha inventati testati e sviluppati, ne ha fatto un vero e proprio modello di business cui ha dato il nome di PAC (Piattaforma di Acquisizione Clienti).
Nella pratica implementativa, un “immobile virtuale” è un mini-portale che occupa un certo nome a dominio su Internet. Per esempio, Google.com è un nome di dominio di enorme valore per la quantità di visite online che raccoglie.
I portali/immobili virtuali che riescono ad affermarsi come punti di riferimento per una determinata funzione – ad esempio raggruppare un insieme di servizi oppure offrire una o più categorie di beni – secondo questo modello sono il prodotto da vendere alle aziende, disposte a pagare un canone per esservi presenti. Quanto più il nuovo dominio sarà visitato dai consumatori, tante più saranno le aziende interessate ad apparire e quindi disposte a pagare per partecipare.
L’analogia con il mondo immobiliare è evidente: l’azienda è l’inquilino e il canone che paga è l’affitto per lo spazio online che occupa. La convenienza sembra assicurata data dalle 4 caratteristiche tipiche degli investimenti immobiliari: lunga durata, solidità, consistenza e bassa operatività.
Il punto di forza di questo modello di business è costituito dalle tecniche di marketing e dalle strategie automatiche di lead generation (acquisizione di contatti commerciali) che devono essere padroneggiate dall’imprenditore per ottimizzare ogni singolo elemento del piano di business.
Quali sono i clienti/affittuari tipo? I più disparati: dalle aziende che vendono prodotti ai professionisti che offrono servizi di consulenza e alle aziende che promuovono online attività commerciali.
Secondo Giulio Marsala, imprenditore e consulente Web Marketing, l’investimento iniziale riguarda la formazione e l’hosting, a meno che non si decida di investire inizialmente in una forma di pubblicità per acquisire clienti più rapidamente. Sul suo blog, Marsala spiega che la piattaforma di creazione del PAC proposta è adatta anche ai neofiti poco esperti di Internet.
Marsala propone alcuni casi di studio in forma di video-interviste, rilasciate da imprenditori che a vario titolo si sono serviti di questo modello di business per aumentare il proprio giro di affari.
Per approfondire la teoria dei PAC è possibile reperire numerose risorse in Rete o anche seguire (a pagamento) qualcuno dei 14 moduli formativi che il sito di Marsala propone, ognuno orientato ad un tema specifico: vantaggi e svantaggi dei modelli di business online, con indicazioni introduttive della PAC funzionamento della Piattaforma di Acquisizione Clienti; individuazione dei mercati obiettivo e dei potenziali clienti; modalità di presentazione del PAC alle aziende e suggerimenti per la redazione di offerta e contratto; tecniche di SEO e SEM da adottare nella costruzione del mini-portale; come usare Adwords per ottenere feedback più efficaci; tecniche di espansione della campagna promozionale; le 12 maniere per trovare un nuovo “inquilino” in sostituzione di uno che va via; ottimizzazione del traffico sul sito; come farsi pubblicità in modo gratuito; suggerimenti per aumentare la “rendita” ricorrendo al Licensing; come strutturare un PAC multii-nquilino realizzando un “condominio virtuale”; modalità per automatizzare la ricerca di nuovi clienti.