Internet è la culla della comunicazione aziendale, dove farsi pubblicità e consolidare il marchio abbattendo rapidamente qualsiasi frontiera, ma ciò che è davvero strategico per le imprese è oggi l’uso dei social network in chiave business e marketing .
In funzione degli obiettivi da raggiungere, le aziende si affidano a questi nuovi canali per ottenere visibilità e incrementare la brand awareness.
Social network per il business
Visto il continuo trasformarsi e adattarsi in funzione del pubblico internauta, non sempre queste strategie pagano, ma a volte i risultati possono perfino superare le attese.
Un esempio calzante di “andamento fluttuante” è dato da Google+, il social network Google che, dopo un lancio in pompa magna e previsioni che minacciavano il primato di Facebook, ha poi sfiorato il fallimento per poi risollevarsi silenziosamente fino a ottenere risultati di tutto rispetto.
Un recente studio di Social Bakers permette di osservare Google Plus da un altro punto di vista, stuzzicando la curiosità dei community manager e invitandoli a valutare la possibilità di aprire un profilo aziendale G+.
Social Bakers ha comparato il trend di crescita mensile dei followers per ciascuna pagina aziendale (attive e aggiornate quotidianamente), comparando i 15 brand più seguiti su Google+ e Twitter: i ebbene, i “fan” su Google Plus crescono più rapidamente di quelli su Twitter, anche a parità di “data di nascita del profilo”.
Da cosa dipende il successo di Google Plus? Sicuramente da più fattori.
Un primo punto a favore è stato il lancio rapido delle brand page (pagine aziendali Google+) sull’onda del successo di Facebook e Twitter: in questo modo è stato possibile per le imprese impostare subito una comunicazione mirata ed efficace. In secondo luogo Google Plus gode ancora dell’effetto novità, ormai scemato per altri social network storici come Twitter.
Social Media Marketing
Nonostante il campione sia limitato e le due piattaforme si trovino in diverse fasi del proprio ciclo di vita, i dati di crescita lasciano comunque intuire quanto sia strategico integrare Google Plus nella strategia di digital marketing.
Sempre più professionisti cominciano ad adottarlo nelle proprie campagne social grazie ai benefici in ottica SEO (la presenza su Google+ favorisce un buon posizionamento sui motori di ricerca).
Nella comunicazione 2.0, inoltre, ancora più importante del numero di utenti registrati alla propria pagina sociale è la partecipazione dei clienti con il brand.
Una pagina aziendale su un qualsiasi social network che non sia popolata e viva, è una pagina inutile: è necessario che ci siano utenti attivi, che interagiscano tra di loro e con l’azienda stessa creando viralità ed eco, fondamentali per il successo di campagna social.
Pagine aziendali social
Ogni pianificazione strategica non può prescindere dalla definizione e reale comprensione degli obiettivi da raggiungere, di conseguenza conoscere approfonditamente le potenzialità di ogni singolo strumento utile a raggiungere tali obiettivi, risulta fondamentale per un lavoro di progettazione attento e lungimirante.
Ogni social network assolve a diverse funzioni e mira al raggiungimento di sfumature diverse degli stessi obiettivi aziendali.
Google Plus, ad esempio, sfrutta le “Cerchie” e non i singoli individui, dando risalto ad archivi di immagini, vide e contenuti che possono implicare l’interazione con i propri utenti.
Twitter trova invece la sua ideale applicazione per il customer service, grazie alla possibilità di dare risposte in tempi molto rapidi alle richieste dei clienti, i quali però rischiano di perdersi nella marea di contenuti, se non catalogati efficacemente con opportune hashtag.
Mentre su Twitter può essere difficile tenere conto e valutare risposte e retweet ai post, su G+ è semplice differenziare i post, indirizzarli a un target preciso e avere un riscontro del gradimento di una pagina aziendale, monitorando condivisioni, +1 e commenti. A questi limiti potrebbe ovviare l’arrivo delle Pagine Hashtag in grado di aggregare tweet e altri contenuti per specifico argomento.
Per approfondimenti: Analisi Social Bakers