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Effetto digitale: guida per PMI che si rinnovano

di Doris Zaccaria

18 Giugno 2015 09:12

Sempre più PMI cercano di capire come utilizzare al meglio le opportunità offerte dal digitale: a dar loro una mano è il libro “Effetto digitale”.

Il Web può diventare strategico nel Marketing, contribuendo a far conoscere l’impresa e veicolarne i valori, in Italia e all’estero. Per le aziende alle prese con questo “cambiamento” esiste una guida pratica che tratta argomenti di grande attualità: dalle nuove professionalità del digitale alle caratteristiche di alcuni strumenti, fino al tema della reputazione online. Si chiama Effetto digitale (edizioni Franco Angeli), scritto da due professionisti del settore, Andrea Boscaro e Riccardo Porta. Per approfondirne le tematiche abbiamo intervistato Boscaro, socio fondatore della società di formazione sul Marketing digitale The Vortex.

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Come è nata l’idea di Effetto Digitale?

«Dal sistematico aggiornamento e dalle continue  ristampe di Tecniche di web marketing, il precedente testo scritto assieme a Porta. Inoltre, nella mia attività ho potuto osservare quanto si sia estesa la base di persone che, a diverso titolo e con vari obiettivi, si sono avvicinati ai temi dei Media e del Marketing digitale. Per questo abbiamo immaginato una pubblicazione meno tecnica e più divulgativa, un compendio su come il digitale ha cambiato il lavoro e creato nuove professionalità.»

Nel libro si parla di nuove professioni del Web: quali suggerimenti per una PMI in cerca di figure per il digitale?

«Bisogna in primis valutare se la persona da inserire deve operare nella Comunicazione o nel Marketing. Nel primo caso occorrono candidati con predisposizione per la parola scritta, in termini di interazione ed espressione. Nel secondo servono familiarità con numeri e dati e curiosità per il Web Marketing in senso stretto.»

Non è facile spiegare ad alcune realtà aziendali quale sia il valore di una presenza sui Social. Perché è importante presidiare questi canali e quali benefici possono portare a una PMI?

«La presenza sui social media è il migliore dei modi per gestire il fenomeno della reputazione online. Più le persone si abituano a reperire informazioni su un’azienda prima di intraprendere con essa una relazione commerciale, più occorre essere sui Social per sviluppare un canale di ascolto e di customer care per dar voce ad espressioni critiche e a quei clienti “maggioranza silenziosa” che, se sollecitata, può compensare al meglio l’immagine che del brand può trarre un utente che ne cerca informazioni.»

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Gli ultimi dati economici parlano di crescita delle esportazioni. In che modo il digitale può aiutare l’internazionalizzazione delle imprese?

«Il digitale è prima di tutto un canale informativo e poi transattivo. Pertanto, la Rete rappresenta un eccellente strumento per farsi trovare da clienti e interlocutori stranieri e per sviluppare, anche grazie ai social media, relazioni commerciali. “Meno fiere più digitale” non è solo un suggerimento per risparmiare ma una conseguenza del cambiamento di mentalità delle persone, una via da seguire per  intraprendere un percorso di ascolto e servizio.»

Molte imprese temono che il Web nasconda minacce per la reputazione. Come evitare brutte figure?

«La reputazione si gestisce essendo autentici nella comunicazione online e sviluppando una storia con cui permeare la presenza sui Social. Esserci per moda o in forme opportunistiche, come persone e aziende, significa non comprendere che questi media sono un unicum che hanno cambiato, forse per sempre, il rapporto fra marchi e consumatori.»