LinkedIn è la piattaforma business per eccellenza. Aziende e professionisti lo scelgono tra i social media per dare visibilità alla propria attività o per fare personal branding. Tuttavia, questi obiettivi non possono essere raggiunti solo se alla base si possiede un network valido.
La piattaforma si basa infatti sulle connessioni con altri professionisti e con profili aziendali, oltre che sulla condivisione di esperienze professionali: significa che, senza curare la propria rete al meglio, si corre il rischio di ritrovarsi con una serie di collegamenti non pertinenti, che in termini di visibilità e di opportunità apportano pochi risultati.
Al contrario, network su LinkedIn fatti di connessioni con imprenditori, attività e profili pertinenti consentono di sviluppare relazioni significative, migliorando le possibilità di trovare nuovi clienti, collaboratori o partner, o di ottenere consigli e supporto da altri professionisti.
Ma come creare e gestire un network su LinkedIn che supporti realmente i propri scopi? Scopriamolo assieme in questo articolo.
Cosa significa fare network su LinkedIn
Il network su LinkedIn non è altro che l’insieme di collegamenti stabiliti da un profilo con altri utenti presenti in piattaforma. Ogni volta che si inoltra una richiesta di collegamento, se il profilo accetta tale richiesta entrerà a far parte della rete di connessioni.
È chiaro però che, per poter parlare di network, non basta limitarsi ad una richiesta di connessione. La rete costruita va alimentata quotidianamente, con interazioni atte ad accrescere fiducia e stima tra aziende e professionisti coinvolti.
Inoltre, alla base di un network su LinkedIn valido ci sono delle connessioni pertinenti. Sebbene in molti siano portati a richiedere e accettare collegamenti per accrescere il numero di connessioni, questa pratica potrebbe alla lunga portare a costruire una rete poco valida.
Come creare un network su LinkedIn valido e utile
Infatti, per la creazione di una rete che sia realmente utile è fondamentare ricercare connessioni pertinenti. Tuttavia, prima ancora di iniziare a costruire (o potenziare) la propria rete LinkedIn è essenziale prefissare i propri obiettivi.
È chiaro infatti che un network su LinkedIn creato da un profilo in cerca di lavoro sarà necessariamente molto diverso rispetto alla rete professionale di un imprenditore. Questo perché a obiettivi differenti corrispondono tipologie di collegamento differenti. Il primo step per creare una rete valida è quindi quello di chiarire i propri scopi.
Una volta stabiliti gli obiettivi, si possono iniziare a cercare collegamenti pertinenti, sia ricercando parole chiave su barra di ricerca LinkedIn, sia sfruttando i suggerimenti di collegamento forniti dalla piattaforma.
Durante la selezione, è bene evitare di includere utenti che nulla hanno a che fare non la propria attività. Aggiungendo collegamenti non attinenti, si rischia infatti di ritrovarsi con un network su LinkedIn nutrito, ma poco utile.
Un metodo pratico e rapido per trovare collegamenti pertinenti è quello di partecipare ai gruppi LinkedIn che hanno a che fare col proprio settore. I gruppi sono infatti un ottimo strumento per discutere con esperti, colleghi e professionisti che non fanno ancora parte della rete, ma che potrebbero potenzialmente diventare dei collegamenti profittevoli.
Gestire la rete: l’importanza delle interazioni
La richiesta di collegamento rappresenta la fase iniziale della creazione di un network su LinkedIn. È chiaro che, una volta ottenuti dei collegamenti significativi, è necessario nutrire questa relazione virtuale.
In che modo? LinkedIn è un social media, e come tale si basa sulle interazioni. Il che significa che, per aumentare le opportunità di business e creare relazioni significative e utili coi propri collegamenti, è doveroso commentare, consigliare, chattare.
Se un post, un articolo o un qualsiasi tipo di contenuto individuato sul feed e condiviso da un collegamento è valido, interagire o commentare permetterà di mantenere vivo il contatto. Inoltre, commentando in maniera adeguata, sarà anche possibile mostrare agli utenti della piattaforma le proprie competenze.
di Laura Caracciolo, Social media manager, AU di Emera