Le domande più frequenti che gli imprenditori si pongono quando sentono parlare di copywriting sono di certo: “Cosa fa il copywriter?” e “Che differenza c’è tra un testo scritto da me e uno realizzato da un copywriter?”
E’ dunque chiaro che urge fare chiarezza sul significato e sui risultati che questa figura professionale può portare.
Il lavoro di copywriter presuppone non solo capacità linguistiche sopra la media, conoscenze di marketing e di strategie di vendita ma anche empatia e psicologia. Il suo compito è quello di redigere contenuti testuali per i supporti cartacei come spot brochure e contenuti web per campagne digitali e landing page (quelle dove si atterra dopo aver cliccato su un annuncio pubblicitario, per capirci), nonché sequenze mail, presentazioni aziendali, testi per i siti o articoli.
Si tratta quindi di scrivere. Semplice? Tutt’altro. Un conto è riuscire ad esprimere un concetto a parole, un altro è creare testi con una finalità ben precisa: attirare l’attenzione del pubblico di riferimento e portarlo da A a B, dove B indica un’azione che è stata decisa a priori.
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Il parere dell’esperto
Questo concetto, da solo, racchiude l’essenza del mestiere di copywriter. Per fissarlo nella mente parliamone in modo più specifico con Romina Mattoni, Copywriter del team di Emera Comunicazione, facendo finta di dover creare contenuti per vendere una crema per le mani. Prima ancora di iniziare a pensare al testo bisogna definire:
- il target di riferimento,
- chi sono i concorrenti diretti e indiretti,
- come si pongono sul mercato,
- in cosa si differenzia il proprio prodotto,
- come comunicarlo al target e su quali canali.
Fermo restando che ogni punto merita di essere approfondito, soffermiamoci brevemente sul primo. Diciamo che si vuol vendere la crema a un target femminile che lavora in ufficio, bisogna quindi chiedersi: quali abitudini quotidiane ha? La si porta sempre con sé o è una piccola routine quotidiana? E’ qualcosa di automatico o una coccola? Ne parla con le colleghe o le amiche?
Sono alcune domande che servono a capire come identificarsi mentre si legge il testo, pungere nel vivo e persuadere a prendere in considerazione la tua crema. Da un lato ci sono gli aspetti pratici, dall’altro quelli psicologici. Fatto questo percorso chiedo di compiere un’azione precisa, come lasciare i dati per ricevere un campione di prova gratuito.
In sostanza creo per loro un percorso strutturato che accompagna dal problema alla sua soluzione grazie al nostro prodotto. Non si può infatti sperare di ottenere risultati concreti a partire da un contenuto testuale (perché non parla al target) senza queste componenti essenziali:
- identificazione,
- emozione,
- persuasione,
- chiamata all’azione,
Abbiamo semplificato il processo, e non di poco, per restituire un quadro sintetico di come lavora il copywriter e delle discipline che studia e approfondisce.
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Cosa si rischia affidando la creazione di contenuti chi non lo fa di mestiere? Oltre a quanto già esposto, di diffondere una comunicazione non in linea con il brand e di rovinarne la reputazione.
Un altro pericolo è legato alla scrittura frettolosa e inefficace perché magari manca il tempo per mettersi a tavolino e porre in atto le azioni preliminari di cui ho fatto cenno. Al contrario, disporre di un copywriter di riferimento garantisce di condividere contenuti che mirano dritto al punto in quanto realizzati seguendo determinate strategie comunicative.
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Il copywriting è dunque una professione che richiede competenze, impegno, esperienza e focus sui risultati. Affidarsi a chi ha scelto questo mestiere e lo fa ogni giorno con passione è la migliore strada per emergere e attirare contatti e clienti. Pensaci.
Laura Caracciolo, Social Media Manager – AU Emera (www.emeracomunicazione.it)