Personalizzare senza essere invadenti

di Chiara Basciano

Pubblicato 28 Novembre 2018
Aggiornato 3 Dicembre 2018 08:52

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Il difficile compito del marketing: offrire comunicazioni tagliate su misura senza invadere la privacy.

Un duplice atteggiamento quello dei clienti, che mette in seria difficoltà le aziende e in particolar modo il comparto marketing. Da un lato l’utente medio chiede una personalizzazione capillare nella comunicazione ma dall’altro non vuole fornire i dati necessari perché ciò avvenga. Fotografa approfonditamente la situazione Selligent Marketing Cloud, piattaforma di marketing automation B2C, attraverso un sondaggio pensato per aiutare i marketer a trovare una soluzione.

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La conclusione è cercare di costruire un rapporto di fiducia con il cliente, perché solo così egli sarà disposto a fornire i dati necessari per garantire la personalizzazione. I dati infatti parlano chiaro: il 75% degli intervistati esprime preoccupazione sulla minaccia di violazione dei dati, il 40% degli intervistati si dichiara più infastidito oggi dalle aziende rispetto a cinque anni, il 75% dei consumatori è preoccupato dalla possibilità che un brand tracci il suo comportamento.

Eppure il cliente chiede molto, e si aspetta che le aziende lo trattino come un individuo, non come parte di un segmento, nel 74% dei casi, e il 70% ritiene importante che i brand siano in grado di comprendere la situazione individuale del consumatore.

Nick Worth, CMO di Selligent Marketing Cloud afferma:

Come dimostra il nostro studio, le persone si dimostrano più aperte con i brand di cui si fidano e che sono realmente in grado di fornire valore aggiunto. I marketer più avveduti staranno dunque attenti alle proprie strategie, creando campagne marketing personalizzate che costruiscano la fiducia dei clienti e forniscano una consumer-first experience.