L’utilizzo degli influencer per la promozione del marchio è un fenomeno trasversale, particolarmente complesso per quanto riguarda il settore del lusso. Storicamente per questi brand sono sempre stati utilizzati testimonial d’eccezione, icone della moda, star del cinema e dello spettacolo, in ogni caso personalità in grado di aumentare l’aura di inaccessibilità del prodotto e di rafforzarne l’esclusività.
Oggi, i marchi del lusso sentono invece la necessità di avvicinarsi ai consumatori grazie agli influencer, capaci di rendere più concreto il prodotto. La soluzione migliore è puntare su micro influencer, in grado di gestire un colloquio diretto con chi li segue e rendere tangibile l’uso di prodotti fino ad oggi visti come fuori portata per il consumatore medio.
I marchi di lusso sono più propensi a seguire un marketing tradizionale, trattandosi di colossi abituati a dettare le regole, ma il marketing 2.0 queste regole le ha scardinate dal basso e si rende quindi necessario un adattamento al nuovo sistema.
Quello con gli influencer deve essere un rapporto di scambio: il marchio può aiutarli ad aumentare in attrattività web coinvolgendoli nella creazione di contenuti e offrendo sconti e premi, in cambio si ottengono consumatori nuovi, pronti a credere ai loro influencer di riferimento.
Ma senza dimenticare che l’utente conosce le regole del gioco e fiuta la falsità al minimo accenno, per questo è necessario giocare a carte scoperte facendo capire che il lusso ha voglia di mettersi in gioco.