Il mondo dei social apre nuove scenari per il mondo del marketing. Ma può rivelarsi uno specchietto per le allodole. È molto facile infatti avere successo sui social e sviluppare quelle che vengono chiamate vanity metrics.
Si tratta di metriche che hanno a che fare con l’ego, che si risolvono in numero di follower e like sui propri contenuti ma che non portano ad un successo concreto.
Il rischio è proprio quello di accontentarsi. Il singolo individuo può ritenersi soddisfatto se le sue vanity metrics funzionano ma un’azienda deve puntare a dati concreti. Per questo, gli addetti al marketing devono riuscire a trasformare queste metriche in qualcos’altro. Per farlo ci sono delle strade da seguire che cambiano a seconda degli obiettivi aziendali.
La prima potrebbe essere la conversione. I social infatti possono contribuire concretamente alla generazione di lead di valore che gli addetti alle vendite possono contattare per costruire relazioni finalizzate alla vendita.
La seconda strada è costituita dal brand awareness, si tratta cioè di far conoscere il brand o un prodotto da lanciare. Porta al miglioramento della percezione del marchio e quindi ad una propensione all’acquisto maggiore.
Infine, la terza strada, è una customer experience migliore.
I social, infatti, permettono di costruire una relazione con il cliente priva di barriere, tanto che egli stesso può arrivare a diventare promotore del brand, facendolo conoscere alla sua lista di amici.