Le dure leggi del mercato hanno un impatto decisivo sul modo in cui si fa business. I modelli cambiano di continuo e nessuna azienda può rimanere indietro. Anche un colosso come Nike, se non tiene conto delle mutate esigenze del mercato rischia di fallire. Lo dimostrano i fatti, se fino a poco tempo fa le sue scarpe erano considerate “il massimo”, oggi si è consolidato il sorpasso da parte di Adidas.
Non si tratta di un peggioramento del comparto marketing o di un abbassamento della qualità, ma semplicemente di un’errata distribuzione dei prodotti. Negli anni Novanta era difficile reperire alcuni modelli, il che causava maggiore appetibilità da parte dei clienti, aumentando la produzione e, di conseguenza, la distribuzione. Da qui la perdita di interesse da parte del mercato.
Si tratta dunque di raggiungere un difficile equilibrio tra domanda e offerta.
Se la distribuzione è troppo capillare i clienti avvertiranno il prodotto come troppo commerciale ma se sarà troppo difficile trovarlo nello stesso modo il cliente potrebbe perdere interesse. Studiare il mercato vuol dire tener conto anche di questi fattori e agire di conseguenza.
In questo senso ha fatto scuola Apple. Ma anche i risultati della mela morsicata nel tempo si sono “livellati”: segno che la strategia dell’appetibilità è stata battuta da altre formule. Studiare per vincere…