La distinzione tra commercio fisico e online si attenua. Chi compra nei negozi determinati prodotti (vestiti, orologi, scarpe, smartphone, ecc.), spesso li cerca prima sul web, soprattutto se ben posizionati e descritti nelle loro caratteristiche peculiari sulle piattaforme di e-commerce.
E’ il fenomeno della omnicanalità, ovvero l’ integrazione tra i canali fisici (punti vendita, show room, ecc.) e digitali (e-commerce, siti web, landing page, ecc.), dimostrata, e ampiamente discussa, durante la XII edizione del Netcomm Forum.
I migliori settori del made in Italy (design, food and beverage, moda e turismo) stanno tutti beneficiando degli effetti della omnicanalità, che contribuisce a incrementare la vendita dei prodotti che compaiono anche nel web, oltre ai tradizionali punti vendita fisici.
Nel 2016 il valore degli acquisti online degli italiani ha registrato un più 18%, con un giro di affari vicino ai 20 miliardi di euro, distribuiti in modo bilanciato tra prodotti (9 miliardi e in forte crescita) e servizi (10,6 miliardi).
Alla luce di questi dati, e del trend positivo in atto, la grande galassia delle PMI italiane potrebbe investire in piattaforme di e-commerce e campagne di web marketing.
Tanto nel mercato domestico, quanto e soprattutto in quello estero, dove è più facile valorizzare i brand legati al made in Italy.