La misura del potere …di persuazione web sui social network

di Alessia Valentini

Pubblicato 16 Novembre 2012
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

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L'era della comunicazione digitale impone alle aziende l'utilizzo di strumenti social per diffondere in Rete – in modo pervasivo – il proprio messaggio, prodotto o servizio.

Ma come riuscire a influenzare gli altri? Il problema è più che mai aperto, vista la rapida evoluzione di mezzi e dinamiche social, ma la verità  è che cambiano gli strumenti ma non la natura umana.

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Influenzare un essere umano non è facile: lo sanno bene i virus che devono mutare di continuo per poter attecchire. Ma è proprio questa la lezione da imparare.

Strategie di persuasione

Imprese e comunicatori innovativi che vogliono persuadere e convincere gli utenti devono seguire questa semplice direttiva: il messaggio deve essere nuovo e creativo, perché non basta scegliere un canale innovativo per per raggiungere il proprio scopo.

I mezzi social accelerano infatti il processo di passaparola (per viralità ) ma non è sufficiente a decretare il vero successo di una strategia di comunicazione web efficace.
Ma dietro una valanga di like e retweet ci sono davvero altrettanti estimatori di quel prodotto o servizio?

Nella comunicazione digitale, specie in ambito social, il meccanismo della divulgazione eè cruciale, e comprenderne i fattori scatenanti sarebbe l'uovo di colombo.

Misura del gradimento

Anche per i singoli professionisti non basta più il “pezzo di carta” come cartina al tornasole delle proprie capacità : oggi ci vuole anche un indice Klout di tutto rispetto:

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Ma ha senso?
Esperti di comunicazione e professionisti delle Relazioni Media Online come ad esempio Piero Tagliapietra e Daniele Chieffi, da tempo sostengono che la misura del gradimento espressa con strumenti tipo Klout, Peerindex o Kred è solo un mero conteggio quantitativo, che nulla dice sulle reali valutazioni di gradimento dell'oggetto o del servizio.

Questi sistemi di misura non comprendono criteri qualitativi reali, esattamente come l’Auditel si limita a registrare il programma più seguito senza svelarne il perché: a volte dietro un “mi piace” non si è certi neppure che ci sia un vero essere umano (molti account social sono finti e usati per condizionare il sentiment in favore di questa o quella campagna promozionale di prodotto o di servizio).