Italia paese di poeti, artisti, eroi, santi, pensatori, scienziati, navigatori e trasmigratori. E stando ai dati Assorel 2012 anche di PR.
Parafrasando il detto popolare, “non tutte le parole vengono per nuocere”: oltre alle agenzie di PR, anche le comuni imprese stanno imparando a investire in Pubbliche Relazioni per costruire fiducia ed offrire assistenza ai clienti, insomma per crescere insieme.
In questo modo le aziende italiane riescono ad incrementare le occasioni di business.
Asse trainante di questo comparto è oggi il segmento Digital PR/Social Media, che da solo ha fatto registrare +20% rispetto al 2011, in controtendenza con la crisi globale e delle Comunicazioni in particolare.
Le PR digitali sfruttano la viralità Internet per portare l’azienda online curandone la reputazione (con tutti i benefici ma anche i rischi del caso).
I comparti che meglio sfruttano le relazioni sono Energia, Internet, e-Commerce mentre risultano in calo le attività delle compagnie hi-tech e di quei settori che disattendono le aspettative (Telco e PA) a causa dei tagli lineari previsti e attualmente apportati.
Sovrintendere a questi nuovi processi aziendali è oggi irrinunciabile. Per il Presidente Assorel, Beppe Facchetti, in tempi di crisi il contributo che le PR offrono sono valutati con grande interesse dal mercato. Si tratta di un mercato da 141 milioni di euro che non può essere trascurato.