Un investimento iniziale di 20.000 euro per recuperare quei misteriosi 170 miliardi che il popolo italiano evade. L'investimento di cui si parla è un insolito spot pubblicitario che l'Agenzia delle Entrate ha commissionato alla Saatchi & Saatchi, agenzia pubblicitaria francese, per tentare di scoraggiare quegli evasori che ancora ritengono che evadere il Fisco sia quasi un atto dovuto per via delle insostenibili imposte che gravano inevitabilmente sui redditi.
Il messaggio è chiaro, talmente diretto che può anche risultare sprezzante: l'evasore è come il parassita, vive delle sostanze altrui. E se ci fossero ancora margini di incertezza la Saatchi & Saatchi ha pensato bene di inserire un giro di immagini ingrandite e a colori dei più comuni parassiti: si va da quelli dei ruminanti a quelli dei cani fino ad arrivare ad una nuova forma di parassita quello definito sociale: l'evasore fiscale.
Proprio di fonte a queste scene, gran parte degli italiani ossia quelle parte che, malgrado tutto, percepisce sulla pelle quel fastidioso zampettare dei parassiti, ebbene, proprio quella parte di italiani che paga regolarmente le tasse, non ha potuto contenere una buona dose di sdegno. Perché ogni parassita per proliferare ha bisogno di un habitat ideale, un luogo in cui specifici parametri ambientali ne facilitano lo sviluppo dell'intera comunità . E chi agevola la creazione dell'ecosistema ideale affinché i parassiti nascano, crescano e si sviluppino è, in parte, anche il committente dello spot pubblicitario ossia il governo.
Ci troviamo di fronte a un governo che imbandisce la tavola con le più squisite pietanze e invita i parassiti a banchettare allegramente con pranzetti chiamati scudo fiscale o depenalizzazione del falso in bilancio. A che serve continuare ad affermare di voler combattere l'evasione fiscale quando, fino ad oggi, non è stato adottato nessun serio provvedimento volto a contrastare il fenomeno evasivo?
Se realmente l'attuale governo vuole dare un segnare autorevole e riflessivo nel contrasto all'evasione fiscale è necessario che vengano tassati i capitali rientrati in Italia con la copertura dello scudo fiscale con un'ulteriore aliquota non inferiore al 20%. E che non vengano a raccontarci la storiella che il rientro dei capitali in Italia è coperto dal più assoluto anonimato!