Contact Box: lead generation per Pmi

di Ermanno Cece

Pubblicato 25 Marzo 2011
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

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Il capitale di rischio ama le Pmi italiane: lo dimostra il recente investimento da 270mila euro in Nomesia, azienda milanese attiva nel mercato Direct Response, che ha attirato l’attenzione di un gruppo di investitori informali associati ad Italian Angels for Growth, associazione di circa 70 “angeli” che investono in start-up italiane ed estere con alto potenziale di crescita e contenuto innovativo.
Nomesia è specializzata nella generazione di contatti commerciali profilati (lead generation). Il suo prodotto di punta è Contact Box, un sistema di web marketing destinato principalmente ai mercati B2B e Pmi.

La piattaforma ha lo scopo di aiutare le aziende clienti a raggiungere nuovi clienti, in Italia e all'estero attraverso un percorso che trasforma i consumatori – che esprimono una necessità  attraverso una ricerca su Google – in contatti motivati all’acquisto.
Nella pratica, Contact Box crea – tra i risultati di ricerca – una apposita pagina web per il cliente. In essa vengono immediatamente fornite informazioni ad hoc sui prodotti e/o servizi offerti, al fine di stimolare l'utente a compilare un form con i suoi dati e formulare una specifica richiesta (www.scopri-contactbox.it).

Il modello di business di Nomesia permette all’azienda cliente di pagare non in base alla visibilità  raggiunta dal proprio sito o per il solo traffico generato ma per i contatti profilati raggiunti. La profilazione del contatto viene stabilita da parte dell'azienda in fase contrattuale secondo un identikit del proprio cliente tipo e attraverso una descrizione anagrafica definita comprendente settore, categoria merceologica, dimensioni aziendali, ecc.

Ad oggi, l’azienda ha già  servito oltre 300 imprese italiane e realizzato progetti di lead generation per gruppi leader come Oracle Italia, IBM, Canon, ESA, Fiera Milano.

Il nuovo investimento di venture capital amplierà  senza dubbio gli orizzonti di questa Pmi.
In Italia, purtroppo, il mercato dei business angels risulta essere ancora marginale, specie se comparato con quanto accade negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, ed in alcuni paesi dell'Europa continentale come Germania e Francia. Gli investimenti dei business angel di IAG – tra €200.000 a € 500.000 – cercano proprio di colmare il gap esistente sul mercato dei capitali per le aziende nella fase di avviamento, poco supportate sia da banche ma anche dagli stessi venture capitalist.