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eCommerce B2c: il punto sulla realtà  italiana nel 2009

di Marco Mattioli

Pubblicato 5 Marzo 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

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Il 2009 si è rivelato un anno particolarmente difficile sul piano economico, coinvolgendo i settori principali tra i quali non si è sottratto il commercio. Note positive giungono in ogni caso dall’eCommerce B2c, secondo i dati emersi dal rapporto dell’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano.

Quest’ultimo è stato ideato nel 1999 con l’obiettivo di analizzare e studiare le nuove tecnologie web rivolte ai canali di vendita e di interazione tra aziende e consumatori finali. La ricerca ha coinvolto oltre 200 casi studio per valutare la quota relativa al commercio elettronico B2c e prendere in considerazione le evoluzioni del settore.

Il rapporto 2009 si è rivolto in particolare agli andamenti del mercato italiano rispetto all’offerta nei principali comparti, quali turismo, informatica e elettronica di consumo, editoria, musica e audiovisivi, assicurazioni e abbigliamento, al raffronto con quello internazionale e all’approfondimento su logistica, pagamenti e comunicazione.

Il valore complessivo delle vendite realizzate dai siti italiani nel 2009 si è assestato intorno ai 5,8 miliardi di euro, proponendo un +1% rispetto al 2008, anche se si tratta del primo anno nel quale la crescita non è avvenuta in doppia cifra. Oltre il 60% degli operatori del settore ha dichiarato un fatturato in crescita e in due situazioni su tre con valori di incremento superiori al 20%.

L’incremento maggiore, pari al 17%, si registra nelle aree informatica e elettronica di consumo, editoria, musica e audiovisivi e abbigliamento, mentre le aree turismo e assicurazioni registrano una diminuzione del fatturato di circa il 2%. In aumento per tutte le aree è il numero di ordini evasi, che va dal 10 al 20%, confermando pertanto la fiducia dei consumatori nei confronti dei servizi web.

La spesa media annuale online di un utente Internet è di circa 800 euro, minore del 15% rispetto alla media europea di 940 euro, a parte il picco di 1.350 euro del Regno unito. Un’ulteriore statistica di cui tenere conto concerne il numero di web shopper in Italia, pari a 8 milioni, i quali rappresentano il 19% del popolo che affolla il Web. Si tratta pertanto di un valore decisamente inferiore rispetto al 54% della Francia, al 60% della Germania e al 70% del Regno Unito.