Professionisti, dipendenti e perfino manager d’azienda saranno putroppo ben avvezzi ad una pratica ricorrente in ufficio: la ricezione sistematica di messaggi promozionali tramite Fax. Spesso e volentieri niente più che pubblicità indesiderata, esattamente come lo spam via email.
Cosa viene inviato solitamente? Pubblicità di vario genere, sopratutto da aziende che lavorano con i gestori della telefonia e promozioni varie.
Chi scrive, sul proprio fax, riceve mediamente 3-4 fax alla settimana di promozioni “imperdibili” da parte di un noto gestore di telefonia mobile, o chi per lui…. Un disagio, anzi una seccatura, questa dello spam cartaceo, che sembra però finalmente destinato a finire: di fatto, nei giorni scorsi il Garante Privacy è intervenuto dicendo “basta allo spam via fax“.
Il caso nasce dopo centinaia di segnalazione in tal senso. In particolare uno dei tanti ha portato il Garante è intervenire direttamente, su una società che utilizzava i dati personali dei destinatari senza avere avuto da loro il consenso al trattamento.
Tale società , che ha dovuto chiaramente procedere con l’eliminazione dei dati in questione – per trattare i quali non possedeva regolare consenso – ha anche ammesso che svariate migliaia di persone e uffici avessero sistematicamente ( e vanamente) richiesto lo stop all’invio della pubblicità via fax non richiesta.
La società ha anche ammesso che il database dei destinatari erano stati creato prendendo i riferimenti da pagina gialle ed elenchi telefonici con riferimenti pubblici.
La sanzione amministrativa è salata, ma a rendere la sentenza significativa è il precedente così creatosi: grazie a questo caso, il Garante ricorda che utilizzare sistemi di invio automatico come il fax è vietato se non si dispone del consenso al trattamento da parte del destinatario.