Marketing e Fumetto: un binomio possibile?

di Fabrizio Scatena

Pubblicato 8 Giugno 2009
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

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Il noto fumettista americano Scott McCloud definisce il fumetto come: “Immagini e altre figure giustapposte in una deliberata sequenza”.

Con questa definizione, McCloud ci suggerisce le sue caratteristiche basilari:

  • Immediatezza;
  • Semplificazione;
  • Universalità  dei contenuti;
  • Libertà  espressiva e inventiva;

Tutti elementi che sintetizzano l’efficacia dei comics in un'ottica pragmatica.

Un primo elemento su cui orientare il nostro sguardo, riguarda l'efficacia comunicativa dei fumetti per favorire la diffusione nell'immaginario collettivo del prodotto o servizio che vogliamo pubblicizzare.

Il fumettista, grazie alla sua arte può, infatti, muoversi agilmente su un doppio livello comunicativo, il linguaggio verbale e il linguaggio visivo.

Con l'immagine è possibile rappresentare efficacemente le caratteristiche fisiche del prodotto con linee, forme, colori, sfumature; mentre le parole racchiuse nei baloon ci permettono di descrivere ed enfatizzare le sue qualità , grazie anche alle impressioni espresse dei personaggi che compaiono in una striscia.

Partendo da questa premessa è possibile ideare strategie di marketing che utilizzano l'arte invisibile e i suoi elementi espressivi per attirare fandom di comics, un target raggiungibile sul web o nei luoghi fisici d'aggregazione come le fumetterie o le fiere, trasformandoli in potenziali consumatori sensibili alla marca e al prodotto offerto.

Ma attenzione all’effetto boomerang riscontrabile in campagne di questo tipo. Spesso il fan è geloso della “sua arte”, e potrebbe risentirsi vedendola utilizzata per fini commerciali.