Guida semplice a Google Analytics: chi visita il nostro sito web?

di Sonia Ferretti

Pubblicato 26 Marzo 2009
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

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Se avete utilizzato alcune forme di promozione per il vostro sito web statico, un buon sistema di analisi è Google Analytics.
Spesso, però, non è facile orientarsi tra numeri e sigle, come conferma l’iniziativa Google Analytics IQ che contempla la possibilità  di testare le proprie competenze su questo strumento – “Google Analytics Individual Qualification“.

Facciamo qualche esempio per capiure subito come leggere i nostri dati. I visitatori provenienti da diversi canali possono essere:

  • Organic: questi visitatori provengono da una ricerca fatta su Google o altro motore.
  • Referral: visitatori che, seguendo un link, provengono da un altro sito (es. banner pubblicitari, promozioni in corso).
  • AdWords: se avete svolto una campagna di annunci di questo tipo i visitatori avranno cliccato un link posto a fianco o sopra i risultati di ricerca di Google.
  • AdSense: se avete svolto una campagna di annunci di questo tipo i visitatori avranno cliccato un annuncio apparso su un altro sito a tema – teoricamente – nel network di Google.

Questi dati quantitativi possono poi essere analizzati in comparazione con:

  • Pagine Viste: numero di pagine visualizzate dall’utente, quantità  direttamente proporzionale all’interesse del visitatore.
  • Tempo medio sul sito: intuitivamente, se il tempo è poco l’utente non era molto interessato.
  • Frequenza di rimbalzo: Percentuale di visitatori che abbandonano il sito subito dopo aver aperto la pagina richiesta.

Migliori risultati

I visitatori che passano più tempo sul sito sono quelli Organic e Referral, con la probabile differenza che i Referral, provenendo da un link promozionale, probabilmente si soffermano di più solo sulle pagine interessate e non su tutto il sito, impiegando quindi meno tempo.

Frequenza di rimbalzo più alta

I visitatori provenienti da AdWords e AdSense, di solito sono quelli più frettolosi.

Ipotizziamo una frequenza di rimbalzo alta: può essere giustificata nel caso che la campagna sia rivolta a un prodotto specifico e il numero di pagine da vedere sia basso.
In caso contrario, se la campagna è orientata a pubblicizzare tutto il sito, un’alta frequenza di rimbalzo sarà  un risultato non soddisfacente.
Una campagna in questo caso di cui fare a meno!