Facebook, il social network più popolare del momento e con 130 milioni di utenti è considerato oggi il simbolo della socialità in Rete, ma non sembra avere ancora altrettanto appeal per gli inserzionisti del Web, ancora poco disposti ad investire i propri budget sulla piattaforma. Perchè? Per problemi di ROI.
Il problema è che Facebook, come altre reti sociali, soffre di un scarso ritorno sugli investimenti, derivante da un certo disinteresse dimostrato dall’utente medio nei confronti della pubblicità offerta nelle sue pagine.
A confermare questa crisi tendenziale, e le difficoltà generali dell’advertising online sui social network, sono i dati pubblicati da eMarketer, una delle società più affidabili nel rilevare le dinamiche che si sviluppano nei territori del Web, e che nel corso del 2008 ha abbassato più volte le previsioni di spesa per la pubblicità su Facebook.
Facebook ha raccolto infatti 210 milioni di dollari rispetto ai 265 milioni ipotizzati a inizio anno, con un calo del 20,8%, e per il 2009 si prevede che budget investiti saranno ancora minori.
Attualmente Facebook Ads è lo strumento privilegiato per le inserzioni. Si tratta di un sistema pubblicitario integrato con l'intero social network, che consente agli inserzionisti di inserire i loro annunci in modo mirato, targettizzando il profilo dei suoi membri e le loro interrelazioni a scopi promozionali.
Ma questo sistema sembra non funzionare. E’ quanto emerso da una ricerca che ha messo a confronto Facebook Ads e Google Adwords, dimostrando come quest'ultimo sistema riesca a raggiungere più utenti profilandoli con più precisione.
Ted McConnel, Interactive Marketing General Manager di Procter&Gamble, ha recentemente espresso i suoi dubbi sul potenziale di Facebook come strumento di marketing, specialmente dal punto di vista dell’advertising.
Probabilmente il problema di fondo di Facebook e di altri social network è che sono spazi frequentati dagli utenti per trascorrere il tempo con amici e stringere nuove amicizie, e non per interagire con le aziende che li utilizzano invece a scopi commerciali.
Se Facebook vorrà avere un futuro come mezzo di advertising, dovrà ricercare un modello di business innovativo, in grado di coinvolgere utenti e imprese su argomenti non direttamente legati alla vendita, ma più orientati ai contenuti e all’interazione.