Tratto dallo speciale:

Il valore della co-creazione per ideare il Piano Marketing

di Fabrizio Scatena

Pubblicato 9 Ottobre 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

logo PMI+ logo PMI+

La co-creazione, intesa come produzione compartecipata, è oggi una condizione indispensabile per definire e realizzare campagne di marketing efficaci ed in linea con lo spirito dei tempi.

L’ideazione del piano marketing deve considerarele risorse interne ed esterne all’azienda con un bilancio capace di misurare il capitale umano, fisico e sociale disponibile per raggiungere gli obiettivi di vendita e comunicazione.

Definiamo la co-creazione interna come la quantità  è la qualità  di risorse umane e cognitive disponibili per elaborare un piano marketing efficace, avvalendosi delle capacità  e competenze di collaboratori e dipendenti presenti in azienda.

Per co-creazione esterna , invece, ci riferiamo alle relazioni che l'impresa ha con il mercato, soprattutto con il cliente, non più individuo isolato e passivo, ma una persona che oltre ad apportare capitale monetario, è anche in grado di fornire suggerimenti. Il cliente postmoderno è infatti un soggetto informato e oculato nelle scelte, attivo e partecipativo, attento e consapevole alla qualità  del prodotto o servizio offerto, vera e propria miniera di preziose informazioni.

La definizione del piano marketing non può quindi prescindere da una filosofia del lavoro che guarda oltre i confini della propria impresa. Il marketing manager dovrebbe infatti ascoltare sempre i segnali che provengono dall’ambiente di lavoro. Poi, come un “sintetizzatore musicale”, elaborare una sonorità  che armonizzi tutti gli elementi utili per raggiungere gli obiettivi di vendita e comunicazione.

La filosofia della collaborazione fra colleghi, aziende e clienti, sembra essere un tratto distintivo del mercato del lavoro odierno, che nonostante sia pervaso da una logica di competizione lascia intravedere degli spiragli di quella che viene definita coopetition (cooperatio+competition), una nuova forma di scambio fra concorrenti.

Bisognerà  allora imparare bene a “rubare con gli occhi” e avere “orecchie da mercante”.