Phlip Kotler definisce il marketing sociale come:
l'utilizzo dei principi e delle tecniche del marketing per influenzare un gruppo di destinatari ad accettare, rifiutare, modificare o abbandonare in modo volontario un comportamento allo scopo di ottenere un beneficio per i singoli, i gruppi o la società nel suo complesso.
Si tratta infatti di una branca del Marketing che ha registrato un significativo successo già dagli anni ’70 nei Paesi anglosassoni, soprattutto quando è stato integrato in campagne di comunicazione sociale per potenziarne l'efficacia.
E’ dalla metà anni ’80 che il marketing sociale si è affacciato sui nostri mercati e nelle imprese italiane. La prima campagna degna di nota è stata “Missione Bontà ” di Dash, nel lontano 1987.
Solo negli ultimi anni, infatti, le imprese italiane hanno ideato progetti che hanno sfruttato l’efficacia del marketing sociale, anche grazie all'avvento del web 2.0 e alla logica del social networking.
Grazie a piattaforme come Youtube, MySpace e alla Blogosfera, è possibile tessere network sociali per scambiare informazioni e raggiungere obiettivi di business connessi con quelli sociali.
Ogni impresa matura dovrebbe integrare nella propria vision ,un approccio business e social oriented. Perché?: per creare valore aggiunto nel mercato e costruire ponti fra associazioni e imprese, adottando un orientamento teorico-pratico che si avvalga anche di campagne di marketing sociale.
Azioni capaci di rispondere non solo agli obiettivi di fatturato e di comunicazione, ma anche alle sempre più diffuse esigenze di Corporate Social Responsability, considerata dalle imprese italiane un fattore di successo pari al 13% per i propri obiettivi di business. (Fonte Easynet)