Vendere online la pubblicità radiofonica è un modello di business innovativo, che funziona davvero.
Bid4Spot, la piattaforma di eBay preposta alla vendita di pubblicità per radio, ha raggiunto risultati significativi in un settore dell’advertising tutto da esplorare.
L'elemento scatenante di questo fenomeno nel mercato della pubblicità radiofonica è stato ancora una volta Google. Il gigante di Montain Wiew ha infatti fiutato l'occasione, e ha intrapreso una nuova avventura nel business della pubblicità , producendo una spinta al mercato degli spot online.
Dopo l'acquisizione di dMac per 102 milioni di dollari, rinominata come Google Audio Ads, sostiene di aver raddoppiato nell'arco di un anno le affiliazioni, raggiungendo 1.600 stazioni Am e Fm. Il trend positivo ha aperto le porte di questo mercato anche a nuovi competitor, compreso eBay con Bid4spot, cosa che ha spinto Google a “giocare pesante”, pretendendo una percentuale di partecipazione nel business.
Un primo accordo è stato stipulato con Clear Channel Communication, il maggiore network radiofonico negli USA, che permette a Google di vendere circa il 5% degli spazi di Clear Channel, ma che non ha trovato nel resto del mercato un atteggiamento di apertura limitandone la presenza.
Ad oggi, l’esperienza di questi player ha dimostrato che ad emergere in questo mercato di nicchia possono essere soprattuttoi i piccoli. Proprio come Bid4spot.
L'evoluzione del mercato radiofonico online, quindi, apre anche al mercato italiano interessanti possibilità di sviluppo e d'investimento per le Pmi, attente all'innovazione perché desiderose di sperimentare nuovi mezzi di comunicazione per le proprie campagne.
Oggi la Radio grazie alle potenzialità del Web 2.0 (streaming, podcast, social network, ecc.), vive infatti una seconda giovinezza. Alcuni esempi? Radio 24, la radio business oriented per eccellenza, Radio Lifegate con la sua vocazione tutta green oriented, e non ultima la recente Radio Popolare Roma, social oriented, specializzata in pubblicità etica e in forte sintonia con le Pmi più sensibili alla Corporate Social Responsability.