Posizionarsi in Rete: quando il "www" non serve più

di Riccardo Simone

Pubblicato 3 Aprile 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

L’indirizzo internet è ormai per un’azienda lo strumento di contatto fondamentale per mantenere informati i propri clienti, gestirne le richieste, ascoltarne i suggerimenti. E’ la vetrina di riferimento per ogni forma di comunicazione (più o meno interattiva) senza recarsi direttamente in ditta.

Per questo motivo, in ogni campagna pubblicitaria la sua presenza in bella mostra è divenuta strategica. Come scegliere il giusto indirizzo web o account di posta? Facile a dirsi: basta che risposta ai requisiti chiave dei messaggi promozionali: semplice, immediato e accattivante, per agevolarne il ricordo.

Tuttavia non sempre è possibile per una società  individuare un nome di dominio che rispetti queste caratteristiche, vuoi perché il nome stesso dell’azienda è lungo o di difficile memorizzazione, vuoi perché il dominio desiderato è già  stato acquistato da altri.

Si tratta di una situazione solo apparentemente di poco conto, basti pensare ai costosi minisiti che vengono creati da molte agenzie specializzate appositamente per lanciare un nuovo prodotto. A questo inconveniente c’è una soluzione semplice ma davvero innovativa.

Il merito non è del sottoscritto (ahimè) ma di qualche brillante giapponese a cui è venuto in mente di sostituire il tradizionale “www.nomeazienda.com” con una casella di testo in cui è inserita una parola chiave, affiancata dal bottone “search”, a rappresentazione di un motore di ricerca.

Si tratta di un vero e proprio uovo di Colombo, dal momento che qualunque web strategist consiglia una scelta attenta delle parole chiave e dei titoli principali delle sezioni di un sito, in modo da migliorarne il ranking, dal momento che su di esse si incentra una parte rilevante degli investimenti.

I risvolti positivi di questo cambio di prospettiva sono interessanti. Ne accenno alcuni.
Innanzitutto, si facilita l’individuazione del sito: la pigrizia mentale, infatti, è formidabile nel farci dimenticare se un indirizzo finisce per .it, .com o .net.
Inoltre, si facilita il ricordo di un concetto/valore importante per l’azienda in questione, e lo si rafforza.
Infine, senza creare un nuovo sito o minisito, si possono pubblicizzare iniziative o prodotti che rinviano a diverse pagine all’interno dello stesso dominio, rafforzando identità  e immagine del marchio-azienda.

Chissà  se nei browser si arriverà  ad avere al posto della barra degli indirizzi di Google, come qualcuno prospetta.
Senza dubbio, molto presto potremmo vedere anche da noi delle curiose pubblicità  senza “www”.