Quando gli utenti visitano il nostro sito… quanto contano le statistiche web?

di Francesco Tartabini

Pubblicato 21 Marzo 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

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In molti contesti aziendali l’esigenza di essere presenti sul web viene avvertita più come un adeguarsi a una tendenza generale piuttosto che un modo per creare business in modo concreto. Se si osservano molti siti di piccole e medie realtà , appare infatti evidente che chi ci ha guadagnato dal sito è la società  che lo ha creato e magari lo gestisce per conto dell’azienda.

Prima di decidere in merito ad una presenza online, sarebbe viceversa opportuno che gli imprenditori si ponessero almeno due domande fondamentali fondamentali: con chi si vuole comunicare ovvero il target dei visitatori e quale risposta specifica ci si aspetta.

Ad ogni modo, sia nel caso in cui queste considerazioni siano state fatte e a maggior ragione nel caso in cui la scelta sia stata dettata dal generico proposito di “esserci”, diventa essenziale porsi degli obiettivi per ciascuna pagina del proprio sito.
E’ poi necessario monitorare il traffico attraverso dei servizi di statistiche, per verificare se e in che misura tali obiettivi vengano raggiunti.

Vi sono molti programmi a pagamento che generano statistiche sul traffico web, e generalmente, anche coloro che offrono il servizio di hosting nel pacchetto talvolta le includono. Tuttavia, non è affatto necessario investire del danaro in questo senso. posto che vi sono alternative a tratti ridondanti sia gratuite come nel caso di Google Analytics, sia open source come Php Stat.

Ogni pagina del nostro sito, come accennato sopra, è opportuno che abbia un obiettivo: si può trattare di portare semplicemente l’utente su un’altra pagina dove si vende un prodotto oppure generare una richiesta di preventivo, o ancora dare luogo ad un’iscrizione alla newsletter. Gli obiettivi possono essere i più svariati.

A questo punto, con un qualunque sistema di monitoraggio del traffico. è necessario verificare se i risultati sono coerenti con gli obiettivi ed ottimizzare i contenuti di conseguenza.

L’ottimizzazione dei contenuti, a dispetto di quel che potrebbe sembrare, non è una scienza astratta, tutt’altro. Si tratta semplicemente di fare dei test, magari aggiungendo o togliendo una frase, spostando un’immagine, rendendo il messaggio più persuasivo o, comunque, in generale facendo delle piccole ma sensibili modifiche.

Bisognerà  poi aspettare il tempo necessario ad avere un numero sufficiente di visite, tali che possano dare luogo a dati statisticamente significativi da confrontare con quelli precedenti.

La soluzione migliore sarà  ovviamente quella che ha prodotto i migliori risultati e da quella si potrà  ripartire per effettuare nuovi test, sia sul contenuto sia eventualmente sul layout.

Questo processo di revisione continua, associata ad un monitoraggio scientifico dei risultati, può avere un notevole impatto sui risultati commerciali rivenienti dal sito web e, cosa forse anche più importante, contribuisce a sviluppare una cultura aziendale volta all’apprendimento e al miglioramento continuo sulla base dei moderni concetti circolari e generativi di learning organization.