Le piccole e medie imprese sono oggi chiamate ad una presenza nel Web che sia in grado di evidenziare al meglio attività , servizi e prodotti offerti.
Ecco perché mi pare non basti più curare al meglio solo il sito aziendale, ma occorra studiare nuove strategie per proporsi ulteriormente nei mercati sempre più competitivi.
Al tempo stesso gli investimenti commerciali ed i ritorni dovrebbero essere adeguatamente bilanciati, proprio per evitare di perdere posizioni economiche.
Un tema quindi al quale credo occorra prestare attenzione è quello del “posizionamento nei motori di ricerca” o keyword advertising, spesso sottovalutato ma foriero di ottimi riscontri se adeguatamente affrontato.
Questo comprende una serie di tecniche che mirano al miglioramento della posizione di un sito Internet nei risultati delle ricerche nei motori dedicati (Google e Yahoo, ad esempio). Si tratta in pratica di una formula pubblicitaria basata su parole chiave per far risaltare la propria presenza.
Ogni giorno, infatti, centinaia di migliaia di persone eseguono ricerche sul Web e tra queste è probabile che diverse richiedano informazioni in ambiti relativi al proprio core business. Essere tra le prime aziende di un elenco derivante da un search può dunque rappresentare un vantaggio sul piano del marketing.
Il supporto dei media per antonomasia, quali radio, TV e stampa, richiede sforzi economici e commerciali impegnativi e dilatati nel tempo per ottenere ritorni commisurati alla definizione di fondi pubblicitari spesso onerosi.
E senza tra l’altro riuscire ad elaborare statistiche in grado di analizzare le valutazioni del target individuato. Viceversa, sul Web è possibile raccogliere una miriade di dati per conoscere in modo mirato la propria clientela.
I motori di ricerca rappresentano dunque per le PMI un sistema valido a costi sopportabili per incrementare la visibilità in rete, promuovendo servizi e prodotti in una vetrina che si affaccia sul mondo.