Come sfruttare la internet mania a nostro vantaggio? Mi sembra questa, ormai, la domanda ricorrente che molte imprese e agenzie di marketing si pongono. Per lo meno negli ultimi anni.
Il fatto è che la Rete ha ormai raggiunto un successo e una diffusione enorme, praticamente capillare, e riuscire a cavalcare l’onda lunga può sancire il successo o l’insuccesso di un’iniziativa commerciale.
E c’è un altro aspetto da tenere in considerazione. Il cosiddetto popolo del Web – quello importante, che fa opinione, che è sempre più ampio – ha una caratteristica decisamente appetibile per ogni azienda che si rispetti: spende, spende tanto. O almeno è disposto a farlo.
Ma Internet è un mondo in continua espansione e in perpetuo cambiamento, e gli addetti al marketing di un’impresa sono spesso costretti a frenetici cambi di rotta promozionali per seguire il trend del momento. Alle volte, sfociando in errori grossolani. L’ultimo esempio? Twitter.
Il successo dei sistemi di Social Networking è ormai sotto gli occhi di tutti, e non è un caso che tutti i “mostri sacri” del settore informatico stiano facendo a gomitate per entrarci (Yahoo e il suo Mash!, Google che acquista Jaiku e prepara una piattaforma anti-Facebook…).
Ma che guadagno potrebbero trarvi le aziende? Semplice: la visibilità . Le pratiche di buzz-marketing sono sempre più diffuse e apprezzate (nonostante qualche evidente ingenutà , vedi il caso Nabaztag), e il motivo è anche economico: se si riesce a usare bene le dinamiche della Rete, ci si può fare una buona pubblicità senza spendere un capitale.
Tornando a Twitter, ad esempio, può diventare interessante l’uso che ne fa una delle più grandi aziende di telecomunicazioni italiane: la tradizionalissima Telecom Italia. Già avvezza allo strizzare l’occhio alle nuove generazioni (vedi Tim e le varie TimTribù), l’ex monopolista telefonico è riuscita infatti a sfruttare efficacemente lo strumento, usando un account sul servizio di social networking per pubblicizzare in Rete interviste e iniziative del suo portale multimediale on-line. Un’idea che forse non ha ottenuto i risultati sperati (con sole 19 persone a seguire gli aggiornamenti di Alicelive), ma che contribuisce comunque a dare un’immagine dinamica e giovane dell’azienda.
Il segreto sta tutto nel capire con chi si sta parlando e come parlarci, stabilendo a prescindere un accurato piano di marketing. Cercando di non fare, magari, la stessa fine dell’account di SKY: completamente abbandonato.
Che lezione ne possono trarre le piccole e medie imprese? Che il buzz-marketing via social network è possibile: magari non è l’unico tipo di pubblicità su cui si debba puntare, ma può essere un valido aiuto.
Bastano un minimo di elasticità e di creatività , accompagnati ovviamente dalla costanza (in Rete la fiducia e la nomea va sempre costruita nel tempo, non arriva in immediato). Seguendo – perché no? – l’esempio di Inari, impresa dedicata al commercio di prodotti tipici regionali, che è riuscita ad usare Twitter per aggiornare della disponibilità della propria offerta.