Tratto dallo speciale:

Rivoluzione Tecnologica? Un flop!

di Alessandro Indelli

Pubblicato 28 Settembre 2007
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

Quando racconterò a mio figlio che – a vent'anni – se avevo bisogno di una lista di numeri di telefono fuori provincia dovevo andare al posto telefonico pubblico più vicino e scartabellare enormi e polverosi elenchi, mi sentirò come l'uomo della pietra. Eppure stiamo parlando solo del 1998…

Oggi con Internet possiamo sapere tutto di tutti: conoscere dati statistici che ci aiutano a capire se un mercato può essere interessante; raccogliere informazioni su fornitori, clienti, competitors; avere la possibilità  di elaborare e condividere dati interni con un click. E si potrebbe continuare a lungo, in questa direzione.

Ma cosa ha prodotto tutto questo? Un incremento di efficienza? Di produttività ? Di ricchezza? Mica tanto: l'andamento del PIL in Italia non è mai stato così modesto come negli ultimi 10 anni. Qual è la causa? Mi sono posto alcune domande, forse retoriche, ma su cui v’invito a riflettere insieme.

I nostri piccoli imprenditori conoscono davvero Internet?
Sanno dove trovare informazioni su mercati di sbocco, fornitori, concorrenti? O neanche sanno che queste informazioni esistono? A questo riguardo, la mia esperienza mi porta ad essere pessimista: sono purtroppo convinto che spesso il management non sappia nemmeno dell’esistenza di queste informazioni.

È un problema culturale?
Le informazioni sono disponibili ma non si hanno le competenze (a livello di management o di dipendenti) per filtrarle e usarle? Su questo non sono molto convinto. Se ci sono competenze per trovare e raccogliere le informazioni, di sicuro ci sono le conoscenze di marketing per catalogarle e utilizzarle.

Soprattutto, le nostre imprese hanno una presenza efficace sul web?
I nostri imprenditori sanno come deve essere fatto un sito per produrre contatti? Si iscrivono nei market place o negli elenchi specializzati di aziende? O più semplicemente… rispondono alle e-mail? Stavolta, però, sono dell’idea che da questo punto di vista le responsabilità  non siano degli imprenditori, ma di chi fornisce i siti:

Che ne dite? I nostri piccoli imprenditori conoscono davvero la Rete? Navigano con con costrutto? Sanno dove cercare? Oppure la colpa è di chi non li coadiuva a dovere e non è in grado di utilizzare i dati disponibili? Oppure ancora le responsabilità  sono ascrivibili a una inefficiente presenza sul web? E in tutti questi casi, come uscirne?