Yelp, il sito che raccoglie le recensioni degli utenti sul servizio offerto da varie aziende e negozi è stato accusato dalla testata “The Seattle Times” (con un intervento di Terry Thomas e una lettera di Nete Olsen) di manipolare e filtrare le recensioni usando un trattamento di favore verso le imprese che acquistano pubblicità e servizi. Per i non acquirenti, invece, si darebbe maggiore spazio a giudizi negativi nei riguardi.
L’accusa è grave: si tratta di estorsione, sostengono Thomas e Olsen citando una causa di class action intentata contro Yelp, prima respinta e adesso in appello, e altri casi di piccoli imprenditori che denunciano pratiche scorrette rilanciando il sospetto di un sito tutt’altro che imparziale e trasparente.
La piattaforma web chiamata in causa si difende. Respinge ogni addebito argomentando la mancanza di prove in riferimento all’ipotesi di estorsione a danno delle PMI e portando a suo sostegno uno studio indipendente condotto da un docente della Harvard Business Review. Per maggiori informazioni vai al sito Yelp.