Imprese familiari: riforma della quota legittima per le eredità?

di Noemi Ricci

Pubblicato 26 Ottobre 2011
Aggiornato 25 Novembre 2011 09:11

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Imprese familiari: il DL Sviluppo potrebbe contenere una nuova norma sui lasciti ereditari, per concedere maggiore potere al testatore e minore rilevanza agli eredi figli.

Novità per le imprese familiari potrebbero arrivare, a sorpresa, dal tanto discusso Decreto Sviluppo, nella cui bozza è apaprsa inaspettatamente una norma sui lasciti ereditari che prevede ampia libertà al testatore: potrà disporre dei suoi ben (anche l’azienda di famiglia) senza doverli dividere in parti uguali tra tutti i figli.

 

La riforma, proposta un anno fa dall’Associazione italiana delle aziende familiari (Aidaf) e appoggiata dalla maggioranza di governo, modifica la “quota legittima” nelle successioni, ovvero quella quota di eredità che spetta di diritto agli eredi figli.

Se dovesse passare questa riforma, nel proprio testamento sarà possibile distribuire l’asse ereditario in modo ineguale, di fatto privilegiando uno o più figli rispetto altri secondo le messi in minoranza nella gestione aziendale (40% contro il 60% degli altri tre fratelli).

Secondo l’Italia dei Valori si tratterebbe nuovamente del tentativo di realizzare l’ennesima norma ad personam, che andrebbe a impattare sulla questione dell’eredità di Silvio Berlusconi, alle prese con le quote Fininvest contese dai suoi figli di primo e secondo letto. In termini pratici, attraverso questa norma Berlusconi potrebbe evitare che i due figli nati dal primo matrimonio finiscano in minoranza nella gestione aziendale (40% contro il 60% degli altri tre fratelli).

Per i promotori della norma, a prescindere da tutto, si tratta di un tentativo per dirimere i conflitti che nascono nelle aziende familiari, spesso causando la paralisi dell’impresa stessa.