Riforma delle pensioni tra le polemiche: si concretizza l’ipotesi di innalzamento progressivo dell’età pensionabile a 67 anni per i lavoratori italiani, come nel resto d’Europa nonostante il no di Bossi e della Lega. Lo ha anticipato Silvio Berlusconi, che porterà nei prossimi giorni la misure in Consiglio dei Ministri per un possibile varo immediato, come risposta del Governo italiano ai richiami della Ue sulle misure per la crescita.
A rivelare la novità sulla riforma delle pensioni il premier, dunque, secondo cui l’idea arriverebbe proprio dalla Unione Europea.
Il Governo italiano, secondo Berlusconi, ha intenzione di dare il via alla riforma previdenziale in tempi rapidi «anche perché siamo l’unico Paese ad avere anche le pensioni di anzianità». […] «Bossi ha a cuore i pensionati e li difende ma questo non collide con la riforma».
Anche perché in Italia sono i giovani ad essere penalizzati: «mantenere persone che vanno in pensione a 58 anni e poi vanno avanti fino a 80 anni e oltre è un carico ingiusto». Questo il pensiero espresso da Berlusconi.
«Non c’è stato e non c’è un rischio-Italia». Per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, forse si metterà mano anche al «mercato immobili del patrimonio pubblico».
Contrari
Ad essere contrario all’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni non è solo Bossi: il leghista e ministro dell’interno Roberto Maroni ribadisce «abbiamo già dato, i pensionati hanno già dato», pur mostrandosi aperto al dialogo «vedremo cosa verrà proposto nel Consiglio dei Ministri, sentiremo le richieste e poi valuteremo».
Rosy Mauro minaccia invece di scendere in piazza, perché «è arrivato il momento di smetterla di mettere le mani nelle tasche dei lavoratori e dei pensionati».
Favorevoli
Favorevoli alla riforma delle pensioni, oltre a Berlusconi è anche la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, così come il ministro degli Esteri Franco Frattini e il ministro Giorgia Meloni: perché è una misura che serve al Paese