Riforma del Catasto rinviata al 2016, mentre si allungano i tempi per gli altri decreti attuativi della delega fiscale: il Consiglio dei Ministri del 23 giugno ha avviato solo un primo esame degli ultimi cinque provvedimenti (rinviandone l’approvazione al 26 giugno) in materia di stima e monitoraggio dell’evasione fiscale, revisione del sistema sanzionatorio, interpello e contenzioso, riscossione, riorganizzazione delle Agenzie fiscali.
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Riforma del Catasto
Il decreto più atteso, quello sul Catasto, non rientrerà dunque nella Riforma Fiscale 2015: «l’intenzione del Governo – ha spiegato il premier Matteo Renzi – è di rinviare a dopo il varo della local tax», la nuova imposta comunale sugli immobili, che prenderà il posto di IMU e TASI e che si ritiene confluirà nella prossima Legge di Stabilità. Significa che la Riforma del Catastonon arriverà prima del 2016.Il motivo del rinvio sta proprio nell’armonizzazione con l’IMU: la legge delega prevede che il nuovo catasto comporti un’invarianza di gettito, cioè che l’applicazione delle nuove rendite non faccia salire le imposte sulla casa. Invece, le simulazioni dell’Agenzia delle Entrate effettuate sul testo di riforma prediposto hanno mostrato una notevole crescita delle rendite catastali, con un conseguente impatto sulle tasse (IMU e TASI). In particoare, in base ai calcoli del Fisco, con il nuovo catasto sono destinate ad alzarsi le rendite delle case classificate come popolari e civili (A3 e A4), situate nei centri storici delle grandi città- Qualche esempio: rendite più alte di sei volte a Napoli, di cinque volte a venezia, di quattro volte a Roma. Molto difficile rimodulare le aliquote IMU e TASI per garantire l’invarianza di gettito. Meglio aspettare la riforma delle tasse sugli immobili (la loca tax, appunto) e poi rimettere mano alla riforma del catasto, assicurando così una maggior armonizzazione delle norme.
Riforma Fiscale
Per quanto riguarda gli altri decreti attuativi della delega fiscale, invece, il rinvio come detto è solo di qualche giorno: i provvedimenti sono pronti, ma sono necessari ultueriori correttivi: «i testi non erano perfettamenti limati e abbiamo preferito rimandarne l’approvazione» ha spiegato lo stessi Renzi, aggiungendo che, nell’ambito del decreto sulle nuove sanzioni, è destinata a saltare la soglia di non punibilità al 3% dell’imponibile (la cosiddetta norma Salva Berlusconi). Probabilmente non ci sarà nemmeno la depenalizzazione delle false fatture sotto i mille euro. Per le certezze, bisogna attendere il prossimo CdM. che dovrà necessariamente approvare gli ultimi decreti della delega fiscale, che va ultimata entro il 27 giugno.