DDL intercettazioni: emendamenti comma 29 a confronto

di Tullio Matteo Fanti

Pubblicato 6 Ottobre 2011
Aggiornato 23 Gennaio 2012 12:19

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Editoria online e DDL intercettazioni: a confronto gli emendamenti PDL-PD e IdV al comma 29, che si scontra con il comitato dei nove.

Riflettori puntati sul DDL intercettazioni, al vaglio della Commissione Giustizia alla Camera: dopo l’approvazione a maggioranza dell’emendamento PDL-PD al comma 29 – che sancisce l’obbligo di rettifica entro 48 ore per le testate giornalistiche online senza possibilità di contraddittorio – l’Italia Dei Valori dichiara di avere presentato un altro emendamento in contrapposizione rispetto a quanto approvato dal Comitato dei Nove su proposta dei deputati Cassinelli (PDL) e Zaccaria (PD).

L’editoria online dovrà adeguarsi: chiunque si sentirà danneggiato da un articolo comparso su un giornale online facente capo ad una testata registrata, potrà chiederne ed ottenerne entro 48 ore la rettifica secondo proprie precise indicazioni, senza che nessun giudice terzo valuti se il danno paventato sia legittimo. Pena, multe salate.

Nella sostanza, i due emendamenti presentati non toccavano questo spinoso punto (mancanza di un giudizio terzo), limitandosi a restringere o meno l’obbligo di rettifica per i siti giornalistici o per tutti i siti web. Per dovere di cronaca, comunque, al popolo della Rete il compito di giudicare i due emendamenti.

  • Questo il comma 29 secondo l’emendamento approvato: «Per i siti Internet che recano giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica e registrati ai sensi dell’articolo 5, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono».
  • Questo comma 29 secondo l’emendamento IDV (Antonio Di Pietro e Federico Palomba, emendamento 1.369, fonte Commissione Giustizia): «Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica e soggetti all’obbligo di registrazione di cui all’articolo 5, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono».

Secondo Di Pietro e Palomba, l’emendamento approvato su proposta di Cassinelli , «metterebbe un “bavaglioalla rete e sarebbe molto diverso dall’emendamento 1.369» da loro stessi presentato. Pertanto, «giudichi il popolo della rete chi vuol mettere il bavaglio e chi si batte per difendere un principio democratico fondamentale», ha dichiarato l’on. Palomba.

Tuttavia, le modifiche proposte dall’Italia Dei Valori non sono apparse alla controparte troppo convincenti: «appare chiaro che l’emendamento approvato dal Comitato dei Nove restringe l’obbligo di rettifica online alle sole testate registrate, mentre il testo dell’Idv non risolve alcun problema», ha dichiarato l’on. Roberto Cassinelli (Pdl).