Obbligo POS: stop alle sanzioni

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 14 Maggio 2015
Aggiornato 21 Maggio 2015 09:43

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Ritirato il Ddl che introduce sanzioni per i professionisti e le partite IVA che non utilizzano il POS: i dettagli.

POS obbligatorio per professionisti ed esercenti, ma senza sanzioni in caso di inadempienza (mancato utilizzo del POS per i pagamenti sopra i 30 euro). È il risultato del ritiro del disegno di legge n.1747 che era arrivato al vaglio della Commissione Finanze di Palazzo Madama. Il motivo? La mancanza delle necessarie coperture economiche, oltre alle proteste delle diverse categorie professionali che denunciavano i costi e gli ulteriori oneri a carico dei professionisti.

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Le pene per gli inadempienti previste dal Ddl n. 1747 consistevano in una sanzione fino a mille euro e, in casi estremi, la sospensione dell’attività professionale. La mancanza di coperture è riferita agli incentivi previsti dal Ddl a favore dei professionisti che si fossero adeguati alla nuova normativa. Giovanni Bilardi, firmatario del Ddl, spiega:

«Dobbiamo trovare il modo di ridimensionare la portata del testo è necessario, infatti, trovare il modo da un lato di imporre delle sanzioni per chi non si adegua, e dall’altro lato prevedere degli incentivi per chi è ligio al dovere. La ratio di fondo, infatti, è quella di mettere a disposizione dei fruitori dei servizi professionali un’opzione in più di pagamento, non di penalizzare ulteriormente i professionisti».

Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, aggiunge:

«La modalità di pagamento tramite POS è un di più la cui utilità può variare molto a seconda delle categorie interessate. Per le professioni tecniche, infatti, è già a regime da tempo il pagamento tramite bonifico. Al di là di questo, però, se proprio si vuole continuare sulla linea dell’uso dei POS, è necessario che, non solo non sussista il rischio di sanzioni per quei professionisti che scelgono altre opzioni, ma anche che siano azzerati i costi di installazione e ridotte al minimo le commissioni bancarie».