Lavoro: le ispezioni 2015 in azienda

di Francesca Vinciarelli

27 Aprile 2015 09:30

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Definito dal Ministero del Lavoro il programma delle attività ispettive per il 2015: ad essere sottoposte a controlli saranno 132.500: lo schema al livello territoriale.

Definite da parte della Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro la programmazione dell’attività di vigilanza per l’anno 2015, che richiederà una costante ed efficace presenza del personale ispettivo sul territorio nazionale. Il documento, contenente le linee guida per il personale ispettivo, si pone l’obiettivo di orientare l’azione di controlli dei propri ispettori verso ambiti e fenomeni attentamente selezionati per contrastare illeciti sostanziali e tutelare efficacemente i lavoratori, focalizzandoli su alcuni aspetti e su specifici istituti e strumenti.

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Controlli

Ad esempio, particolare attenzione verrà posta al contrasto del lavoro nero e delle più significative forme di elusione della normativa vigente diffuse sul territorio anche per effetto della crisi economica. Il lavoro sommerso, ricorda il Ministero rappresenta il “maggior allarme economico sociale”, poiché ad esso sono strettamente legati altri fenomeni illeciti quali sfruttamento del lavoro minorile, forme di interposizione illecita, indebita percezione di prestazioni previdenziali ed assistenziali e soprattutto assenza di tutele sociali, sanitarie e di sicurezza sul lavoro.

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 Controlli verranno effettuati anche su:
  • contratti di lavoro atipici o flessibili (lavoro intermittente, vouchers, associazioni in partecipazione, collaborazioni coordinate e continuative a progetto, partite IVA, collaborazioni occasionali, contratti part-time, e così via) che spesso dissimulano rapporti di lavoro di natura subordinata, a tempo pieno ed indeterminato;
  • corretta applicazione dei contratti collettivi (CCNL), con particolare occhio verso la diffusione di CCNL sottoscritti da parte di organizzazioni sindacali diverse da quelle comparativamente più rappresentative nelle diverse categorie, spesso particolarmente svantaggiosi per i prestatori di lavoro perché finalizzati a ridurre il costo del lavoro attraverso una sensibile contrazione del livello delle tutele e dei diritti dei lavoratori;
  • cooperative di lavoro;.
  • appalti con particolare riferimento ai fenomeni di dumping dovuti all’utilizzo di forme fittizie o irregolari di esternalizzazione. In particolare durante le ispezioni verranno approfondite le caratteristiche dei rapporti tra committenti, appaltatori e subappaltatori e gli aspetti relativi alla responsabilità solidale;
  • distacchi con particolare attenzione per il frequente utilizzo abusivo dell’istituto del distacco transnazionale volto ad aggirare la normativa in materia di regolare costituzione dei rapporti di lavoro.

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Diversità territoriali

L’attività ispettiva per il 2015 è stata definita tenendo conto delle diversità a livello territoriale, pianificando l’attività di vigilanza in funzione delle caratteristiche specifiche dei fenomeni di irregolarità sostanziali, piuttosto che le mere violazioni di natura formale, che emergono nei diversi ambiti locali. Nel corso dell’anno verranno inoltre avviate specifiche campagne “straordinarie”, anche tenendo conto dei fenomeni segnalati dal mondo del lavoro e dalle singole realtà territoriali del Ministero stesso. Dunque, nel corso del 2015 ad essere sottoposte a verifica saranno almeno 132.500 aziende, così ripartite a livello territoriale:

DIREZIONI REGIONALI NUMERO AZIENDE DA ISPEZIONARE
ABRUZZO 5.300
BASILICATA 3.860
CALABRIA 7.200
CAMPANIA 12.000
EMILIA ROMAGNA 11.300
FRIULI VENEZIA GIULIA 3.020
LAZIO 12.600
LIGURIA 4.740
LOMBARDIA 13.800
MARCHE 4.900
MOLISE 2.000
PIEMONTE 9.200
PUGLIA 13.880
SARDEGNA 6.600
TOSCANA 10.000
UMBRIA 3.850
VALLE D’AOSTA 350
VENETO 7.900
MILANO 28.090
VENEZIA 27.120
ROMA 38.350
NAPOLI 38.940
TOTALE 132.500

(Fonte: Documento di programmazione della vigilanza per il 2015).