Passi avanti del Governo sul fronte dell’attuazione della legge delega di Riforma Fiscale, con tre decreti approvati dal Consiglio dei Ministri del 21 aprile: arriva la fatturazione elettronica anche fra privati, provvedimenti per internazionalizzazione delle imprese e certezza del diritto. L’obiettivo, spiega il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, è quello di «costruire un sistema fiscale più trasparente, che dia più certezza, che semplifichi la vita sia dei contribuenti (in primo luogo) e migliori l’efficienza dell’amministrazione».
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Il decreto sulla fatturazione elettronica estende la modalità telematica, oggi obbligatoria per le operazioni verso la Pubblica Amministrazione, anche alle transazioni fra privati, a partire dal 2017. Sarà un’opzione facoltativa, che comporterà benefici per il contribuente (imprese, professionisti, commercianti), ad esempio sul fronte della riduzione dei termini di accertamento, in virtù del fatto che sono tracciabili le transazioni. Le partite IVA potranno usare la stessa piattaforma attualmente a disposizione per le transazioni nei confronti della PA. In arrivo anche lo scontrino digitale, che sostituirà quello cartaceo (lasciando al cliente la possibilità di chiedere la fattura).
Per quanto riguarda l’abuso del diritto, vengono delineate con precisione le condotte contestabili al contribuente in modo da fornire indicazioni chiare per non incorrere in violazioni involontarie. Resta fermo il principio in base al quale l’onere della prova spetta al Fisco. L’abuso del diritto è un reato che prevede sanzioni amministrative, non penali (come invece altri reati fiscali come la frode, l’evasione fiscale). Il decreto prevede il raddoppio dei termini di accertamento nel caso in cui il contribuente presenti denuncia entro la scadenza ordinaria dei termini. Viene poi previsto il cosiddetto adempimento collaborativo, che riguarda solo le grandi imprese con fatturato sopra i 10 miliardi di euro: si tratta di un sistema di scambio di informazioni fra Fisco e imprese grazie al quale si individuano potenziali controversie e si attivano procedure abbraviate di interpello preventivo. Un provvedimento che va nella direzione della compliance fiscale, la collaborazione fra Fisco e contribuente, uno degli obiettivi fondamentali della Riforma Fiscale, per cui l’amministrazione finanziaria diventa sempre più collaborativa, e non più solo un controllore.
Per quanto riguarda infine l’internazionalizzazione, il decreto prevede una serie di semplificazioni e adeguamenti alla normativa comunitaria per andare incontro alle imprese che internazionalizzano sul fronte della consulenza, della trasparenza delle informazioni sui paesi in cui intendono investire.
I tre decreti legislativi come detto attuano una legge delega, la Riforma Fiscale, e iniziano ora il consueto cammino parlamentare (solo consultivo). Il Governo annuncia che nei prossimi mesi, probabilmente entro giugno, arriveranno gli ultimi decreti attuativi, con il completamento quindi della Riforma Fiscale.