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DEF: dai colloqui con il Fisco al taglio incentivi

di Barbara Weisz

Pubblicato 13 Aprile 2015
Aggiornato 20 Aprile 2015 09:34

Dalle comunicazioni ai contribuenti sui dati in Anagrafe Tributaria alla revisione degli incentivi alle imprese e al riordino di detrazioni e deduzioni fiscali: i punti caldi del DEF 2015.

La compliance fiscale – anche con le novità introdotte dalla Legge di Stabilità in materia di colloqui con il Fisco – vale circa 1,6 miliardi in due anni secondo le stime del DEF, Documento di Economia e Finanza approvato dal Governo il 10 aprile. In pratica, grazie all’invio delle comunicazioni ai contribuenti da parte dell’Amministrazione finanziaria con i dati in suo possesso (anche da Spesometro, ISEE e Dichiarazioni IVA), si produrrà un circolo virtuoso che stimolerà gli adempimenti fiscali volontari portando nelle casse dello Stato 1 miliardo e 600 milioni. L’impatto maggiore è rinviato al 2016, con 906 milioni di introiti fiscali in più, mentre nel 2015 si attendono 700 milioni. I

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l DEF conferma anche il superamento definitivo della clausola di salvaguardia relativa al possibile aumento IVA: niente incremento di aliquote dell’imposta sul valore aggiunto, che avrebbero prodotto un aumento fiscale pari all’1% del PIL (le tasse dovrebbero iniziare a scendere, almeno secondo i numero del DEF).

L’obiettivo di bilancio dovrebbe essere raggiunto grazie al miglioramento del quadro macro-economico (risparmio da spread pari allo 0,4% del PIL), e soprattutto misure di Spending Review per lo 0,6% del PIL ( circa 10 miliardi). Fra le misure di risparmio, 2,4 miliardi dovranno arrivare dal riordino delle deduzioni e detrazioni fiscali, attraverso l’esercizio della delega fiscale.

Ecco le principali misure di risparmio in arrivo, in base al DEF:

  • potenziamento sistema dei fabbisogni e costi standard per gli enti locali e pubblicazione di dati di performance e costi delle singole amministrazioni;
  • razionalizzazione partecipate;
  • tracciabilità telematica transazioni commerciali;
  • revisione incentivi alle imprese.

La pressione fiscale dovrebbe scendere sotto il 43% nel 2015,  fino al 42% nel 2018. Le stime di crescita 2015 sono par allo 0,7%, quindi lievemente migliori di quelle d’autunno, mentre nei prossimi anni la ripresa si stabilizza intorno all’1,4 – 1,5%.

Il DEF è inviato alle Camere perché si esprimano in tempo utile per la trasmissione del Programma di Stabilità e del Programma Nazionale di Riforma al Consiglio dell’Unione europea e alla Commissione europea entro il 30 aprile.